di Paolo Ficara – Luglio. Significa piena estate. Tempo di sogni, di passioni ma anche di idee. Ne proponiamo una che potrebbe mettere d’accordo veramente tutti. Da un lato, andrebbe a soddisfare la voglia irrefrenabile di fare calcio per determinati soggetti. A parità di categoria e con meno esborsi legati alla logistica, come ad esempio il costo dei traghetti. Dall’altro lato, la tifoseria amaranto trarrebbe doppia soddisfazione per motivi fin troppo evidenti.
Se Bugiardino si prendesse il Messina, in un colpo solo accontenterebbe l’intero Stretto.
La nostra apparentemente bizzarra idea, si basa sulla recentissima soddisfazione del quesito clou. Il leitmotiv che ci accompagna da mesi. Ossia, trovare l’alternativa. Luca Gallo si è fatto avanti, per rilevare almeno le quote di maggioranza della Reggina. Lo abbiamo appreso ieri, lunedì. Nei giorni dispari, si conferma. Nei giorni pari, si smentisce. Domani sarà giorno dispari.
Quindi non solo esiste l’alternativa. Ma, risultati alla mano per quanto concerne la storia recente della Reggina, non c’è paragone. Chi sarebbe contrario? Quelli che si sono genuflessi per un anno davanti a chi, al grido di trasparenza e legalità, ha fatto scomparire la Reggina dal professionismo? Gli stessi che oggi si genuflettono a un maestro elementare che si fa chiamare professore?
Che poi, piccolo inciso, con la pensione ormai in arrivo, ancora non abbiamo compreso quale materia insegnasse. Geografia, forse? Quando lo sentiamo parlare di “Frangia“, chiudiamo gli occhi e pensiamo alla nazione che si affaggia sul Ganale della Mmaniga. Al di là di business plan, presunte risorse economiche e presuntissime competenze calcistiche: Falcomatà, Brunetta e quello della sfilata al calciomercato, manderebbero i propri figli a studiare da un insegnante del genere?
Gli amanti della legalità, cosa ne pensano di chi si vanta di aver lavorato con Nino Pulvirenti? Squalificato per 5 anni, nella vicenda dei Treni del Gol. Da quale pulpito si ritiene di doversi appigliare ad aspetti etici, in una trattativa per la compravendita di un club calcistico? Se fosse Claudio Lotito a farsi avanti per prendere la Reggina, gli si rinfaccerebbe l’arresto subito nel 1992?
Gli amanti della trasparenza, riescono a reperire il bilancio di questa società? Noi non ci siamo riusciti. Ricordiamo che nell’organigramma iniziale, quello fenicioso per intenderci, figuravano non una ma entrambe le figlie del socio di maggioranza. Con cariche non banali. Come mai non figurano più, già da un annetto? Perché non ne è stata data comunicazione?
Il bilancio servirebbe a definire il valore della Reggina. Un valore che può essere ulteriormente attestato, qualora tra gli asset risultassero esemplari di una pregiata razza canina come i Collie. Vorremmo infatti comprendere se i dipendenti operativi al Sant’Agata, continuino a collezionare Collie per nome e per conto della Reggina. Avendo già sviluppato tale passione ai tempi del sorridente lametino, nonché nel periodo della Urbs.
Poi vorremmo risolvere i dubbi circa i Collie relativi agli steward, ai procuratori, alla bolletta della luce ed all’uso del “Granillo”. In buona sostanza, chi oggi volesse rilevare la Reggina e riuscisse – in un giorno dispari – a farlo, quanti Collie si ritroverebbe? Ribadiamo: Nicola Amoruso, Stefano Bandecchi e Pino Benedetto, in ordine alfabetico per non fare torto a nessuno, hanno sostenuto che la Reggina in D va ceduta gratis. Per Benedetto, anche in C.
Non sappiamo a quanto ammonti l’offerta formulata dal buon Luca Gallo, presidente dell’ultima promozione in B. Già infinocchiato una volta, ci passi il termine e non ne abbia a male, quando si è trattato di acquisire la Reggina. Se è superiore a 1 euro, è già più che ottima. Poi ognuno è libero di valutare 100 milioni anche un cacciavite arrugginito, ci mancherebbe. Ma se ci fossero pure i Collie… vorremmo il parere degli esperti che hanno massacrato il Dispaccio e la Gazzetta dello Sport, quando provavamo a spiegare la pericolosità delle manovre di Saladini.
Luglio passerà, così come i sogni di mezza estate. A rimanere, salvo colpi di scena, sarà una società che ad oggi non riesce a trattenere nemmeno un mezzo giocatore come Barranco. Cioè uno che era arrivato con qualche noia fisica, magari se l’è anche trascinata nel corso della stagione. E dei diversi gol segnati, quasi nessuno è risultato decisivo. Preso perché, probabilmente, costava meno di altri. I giocatori di Reggio sono forti, almeno la maggior parte di loro, ma di certo non indossano la maglia amaranto in quanto ricoperti d’oro.
Per reperire giocatori forti di categoria, che siano nati o cresciuti fuori dalla provincia di Reggio Calabria, servono argomenti di cui sospettiamo non disponga l’attuale società. Magari esistono anche centravanti più forti di Barranco e che guadagnano meno dell’argentino. Meno di quel che ha incassato nella stagione 2024/25, non dell’ingaggio che avrebbe chiesto per rinnovare. Ma per scovarli, serve un direttore sportivo all’altezza.
Il punto di non ritorno, ossia quel varco spazio-temporale che dovrebbe suggerire di fermarsi prima di subito, è un altro. Ed è un limite che gli adulatori del Bugiardino, capaci di illuderlo che è bravo e facendo quindi il suo male, si rifiutano di vedere. Se fra 10 mesi piuttosto che nel 2040, questa compagine societaria riuscisse ad ottenere l’accesso in Serie C, dove troverebbe le risorse almeno per mantenere dignitosamente la categoria?
Tutte queste considerazioni, le stiamo formulando dando per scontato che esistano le liberatorie utili per l’iscrizione al prossimo campionato di Serie D. Perché il mare sarà pur agitato, come sottolinea da giorni un Alfredo Auspici mai così avvilito. Ma dal profondo del cuore, ci auguriamo non fino a questo punto.
La Reggina è come una principessa intrappolata dentro ad un circo. Ci sarà finita per qualche incidente. Avrà perso la memoria, o l’avranno attirata con l’inganno. E si ritrova, lei nobile, in mezzo ad acrobati, clown e presunti domatori. O riesce a fuggire trovando le forze al proprio interno, oppure va salvata da qualche cuore impavido. A meno che non venga dichiarato abusivo il circo.