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Dalla formazione alla produttività: così il gaming può aiutare le aziende

Il gioco ha conosciuto nel corso dei secoli svariate forme. Dalle sue più lontane origini che trovano radici anche nei giochi di carte fino ad arrivare alle competizioni tradizionali, l’intrattenimento si è evoluto fino a includere i videogame, diventando oggi persino un potente strumento di sviluppo aziendale. È un concetto che si perde nell’alba dei tempi: se si possono trovare anche giochi di carte pensati per due giocatori o comunque forme di intrattenimento basate su accenni di agonismo, allora il meccanismo può essere traslato nel mondo del lavoro. Questa evoluzione ha portato il gaming a permeare le dinamiche delle società, rivelandosi estremamente efficace per la formazione, il training, la comunicazione e la promozione. Per mantenere la competitività, infatti, le aziende si interrogano in ogni modo su come valutare i candidati. Ad esempio le competenze trasversali (Soft Skills) sono diventate un fattore essenziale di differenziazione e successo in ogni settore, spingendo le aziende a ricercare talenti e a sviluppare percorsi formativi personalizzati per i propri dipendenti.

Il ricorso alla gamification e agli eSport, con una competizione che diventa sempre più reale col passare degli anni, ha dimostrato notevoli benefici in ambito organizzativo. I videogiochi, un tempo quasi demonizzati, vengono ormai riconosciuti come strumenti validi per sviluppare e sperimentare in un ambiente virtuale che simula la realtà quotidiana, accelerando l’apprendimento e lo sviluppo di competenze. Studi dell’American Psychological Association evidenziano vantaggi sui seguenti piani: cognitivo, motivazionale, emozionale e sociale. Nello specifico, il gaming è una fucina di Soft Skills essenziali, tra problem solving e pensiero strategico, gestione dello stress, lavoro di squadra e adattabilità.

Il successo della gamification in azienda si fonda su 5 ragioni fondamentali. Innanzitutto rende rende protagonisti, in quanto l’utente partecipa attivamente, assimilando informazioni e diventando un sostenitore del brand. Incentiva al miglioramento mediante sistemi di punteggi, badge e riconoscimenti visibili che danno la sensazione di raggiungere livelli superiori. Già, perché la gamification trasmette la voglia di vincere: le classifiche e le gare a tempo favoriscono una sana competizione e migliorano le performance individuali e di squadra. Inoltre, si aumenta il senso di appartenenza, in quanto il gioco di squadra supporta la creazione di legami e l’impegno collettivo per un obiettivo comune. Infine, la gamification diverte e stimola la produttività, poiché le dinamiche ludiche riducono lo stress e promuovono motivazione e produttività dei dipendenti.

Gli eSport in azienda sono strumenti formativi innovativi, validi per il team building se usati correttamente e con una metodologia strutturata. I tornei consentono ai responsabili HR di osservare i dipendenti, identificando qualità e abilità inespresse nella solita quotidianità lavorativa, utili però per ruoli di maggiore responsabilità. Per i neoassunti facilitano integrazione e creazione di relazioni. Naturalmente, è fondamentale strutturare percorsi con ampio coinvolgimento e materiali di debriefing per la riflessione post-torneo. In Italia la Lega Scolastica eSports promuove il gaming competitivo tra i giovani, contrastando la dispersione dei giovani studenti e sviluppando Soft Skills e interesse per le materie STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica).

La percezione è sempre più positiva: il 69% dei recruiter italiani è favorevolmente colpito dalla menzione del gaming nel CV o colloquio, mentre il 64% è più propenso ad assumere un gamer che sappia illustrare le proprie competenze acquisite. Nonostante un certo scetticismo nella Gen Z, gli esperti confermano il forte legame tra gaming e qualità professionali. In sostanza, non si può negare che il gaming e gli eSport rappresentino sempre più una fonte di decisione strategica per le aziende. Consentono di innalzare le competenze formando una forza lavoro più ingaggiata, produttiva e resiliente, pronta ad affrontare un mercato in costante evoluzione.

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