Domitilla Ruffo di Calabria è morta improvvisamente all’età di 60 anni nella sua casa di Nepi (Viterbo). La notizia della sua scomparsa, avvenuta domenica 25 maggio, ha lasciato sgomenti familiari e amici, oltre a tutti coloro che l’hanno conosciuta nel mondo del teatro e dell’impegno ambientale.
Nata a Roma il 9 maggio 1965, Domitilla era figlia del principe Antonello Ruffo di Calabria, storico fondatore del Parco Uccelli della Selva di Paliano (Frosinone), e nipote della regina Paola del Belgio. Cresciuta tra le bellezze naturali della Selva, ha ereditato dal padre una profonda sensibilità per l’ambiente, contribuendo in prima persona – insieme alla sorella Claudia – alla rinascita del Bosco di Paliano, una vasta area verde di oltre 30 ettari oggi riconosciuta come monumento naturale regionale.
Ma il suo nome è legato anche e soprattutto al teatro. Per decenni, Domitilla ha collaborato con la Fondazione Dario Fo e Franca Rame, curando con dedizione e passione i rapporti con le produzioni teatrali che mettevano in scena le opere della celebre coppia.
Rappresentava l’Agenzia Danesi Tolnay e, come ricordano in un messaggio di cordoglio Mattea, Jacopo e Jaele Fo, non era solo “una professionista stimata, ma anche una presenza amica e costante, sempre lucida e leale, capace di trovare soluzioni nei momenti complessi e di gioire sinceramente per ogni successo condiviso”.
“La sua azione è stata sempre tesa alla tutela della memoria di Franca e Dario”, scrivono i membri della Fondazione in un commosso messaggio, “con rispetto, affetto e stima. Ci mancheranno le lunghe telefonate di confronto, i suoi consigli, la sua voce ferma e appassionata.”
La cerimonia di addio si è tenuta proprio nel Bosco di Paliano, luogo simbolico del suo impegno ambientale e della storia familiare. A seguire un momento di saluto al Casale della Selva, accanto a dove nel 2017 venne dato l’ultimo saluto anche al padre Antonello.