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Notre Dame de Paris, quando lo spettacolo si trasforma in valenza sociale e marketing culturale e territoriale

di Fulvio D’Ascola – Lo stupore e il disincanto di migliaia di occhi che perdono i loro sguardi sulla traccia di un romanzo di Victor Hugo ,reso fluido nell’anima con le musiche di Riccardo Cocciante.La musica non ha codici non ha grammatiche e verbi da declinare , possiede soltanto la grande forza di aprire le porte alle sensibilità e quando si unisce ad imponenti scenografie ed alterna recitato e cantato,si trasforma in musical.Tutta l’essenza delle arti – dalla coreutica al canto,dall’acrobazia al disegno delle scenografie- si racchiude in un lungo palcoscenico e diventa “Notre Dame De Paris”.Venti anni di storia,di lunghissimi tour e Reggio Calabria diventa per l’ennesima volta luogo in cui ,attraverso l’azione culturale e di management di Ruggero Pegna  ,l’attrazione dello spettacolo si coniuga con la valenza sociale della condivisione e con la fattiva opera di marketing culturale e territoriale .Negli spettacoli del matinee  per le scuole, decine di migliaia di studenti hanno affollato le scalee del Pala Calafiore ,molti provenienti da fuori citta ,creando un circuito di persone che visita il Museo ed altri luoghi ,affollano bar e negozi. In una città dolente, lobomotizzata dalle abitudini “del tutto scorre”,senza una guida politica di leader esperto e competente, in balia  a “delegati a….” e facenti funzioni , che si caratterizza nel navigare a vista nel mare dell’improvvisazione .Una città che “celebra” i 50 anni dei Bronzi con un logo da competizione sportiva ,vedi “Giro d’Italia”; una città con un Museo  che non ha al suo interno un “Book shop” e biglietteria  -gravissima mancanza- e analizza i successi di presenze di pubblico  “drogate” da giornate di accesso  gratuito e non da  effettivo incremento di incassi e presenze. Una città calcisticamente nell’oblio di un dubbio personaggio di periferia border line capitolina ; una città  silente nella programmazione di marketing e comunicazione competente ed efficace. “Notre Dame De Paris” ed i grandi eventi nazionali  sono la chiave di successo di marketing culturale territoriale, in un’altra parte d’Italia il “Cinquantennale dei Bronzi” sarebbe stato programmato e pubblicizzato da mesi, qui esiste soltanto l’improvvisazione  ed a Roccella va in scena  un programma artistico di grandi nomi che sarà il polo catalizzatore  nazionale di migliaia e migliaia di turisti e grandi indotti e benefici per le attività commerciali. Pensate a Andrea Bocelli in concerto a Reggio Calabria? Quante persone arriverebbero -di target di spesa economica medio alta –  con l’obiettivo di assistere ad una serata evento e quante attività culturali e turistiche potrebbero incastrarsi nella creazione di pacchetti soggiorno? Troppo difficile da fare comprendere a chi afferma “Costo esorbitante,spesa alta” e foraggia con decine di migliaia di euro eventi con improbabili star per feste di periferia , sfilate di moda  o notti bianche di quartiere degne di uno scenario da film di Pupi Avati. “Notre Dame De Paris” declina la storia di gente silente,riscatta gli ultimi e li travolge nel sentimento dell’amore ,tra istituzioni codificate e persone di abilità differente che con il filo conduttore della musica e delle parole, affascina gli studenti delle scuole e raggiunge l’obiettivo della curiosità della conoscenza. Tutto questo diviene il momento di grande valenza sociale ed è un grande esempio di marketing culturale e territoriale, che si realizza   con rischio d’impresa, competenza e consapevolezza.

*Fulvio D’Ascola – Sociologo

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