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Grande partecipazione all’evento conclusivo del progetto “Tra Scilla e Cariddi: traghettare il fresco profumo della libertà”: protagoniste scuole calabresi e siciliane

Nella Sala Monteleone del Consiglio regionale stracolma, con circa trecento studenti e insegnanti arrivati da diverse località della calabria e della Sicilia, si è svolto l’evento finale di una esperienza straordinaria di quasi due anni di educazione alla cittadinanza attiva, legalità e memoria, con l’obiettivo di promuovere una cultura della giustizia, della partecipazione e della libertà tra le nuove generazioni. Un percorso formativo finanziato dal Miur, animato dalla coop Azione Sociale di Messina e dal Centro Comunitario di Reggio Calabria, capofila l’Istituto Alberghiero di Soverato che ha coinvolto ben ventitré Istituti scolastici della regione Sicilia e la regione Calabria mossi dalla necessità di fare qualcosa per riscattare queste due terre martoriate dai fenomeni di mafia e di ‘ndrangheta rendendo protagonisti i ragazzi e le ragazze, da 11 ai 18 anni, fornendo loro strumenti che li possano rendere attori reali del cambiamento dei propri territori. Soprattutto far conoscere loro esperienze positive che possano aiutarli a far cambiare la narrazione con cui vengono sempre identificate queste due regioni e per formare cittadine e cittadini attivi, partecipi, responsabili e competenti, consapevoli dei loro diritti e dei loro doveri.

L’incontro, coordinato da Giulia Melissari del centro comunitario Agape e responsabile del progetto, si è aperto con l’ascolto di un podcast curato del giornalista Sergio conti, che ha raccolto le testimonianze di diversi ragazzi che hanno manifestato il loro disagio esistenziale ma anche la voglia di fare esperienze positive per la loro crescita, manifestando nonostante tutto fiducia nella famiglia e negli adulti. L’assessore regionale alla Istruzione Stefania Caracciolo, ha apprezzato la scelta di dare ascolto ai ragazzi e soprattutto di avere permesso loro di confrontarsi con persone della Calabria che hanno scelto da che parte stare dando testimonianza di impegno civile, Pietro Molinaro, Presidente Commissione consiliare contro il fenomeno della ‘ndrangheta, della corruzione e dell’illegalità diffusa ha inviato un messaggio di sostegno all’iniziativa impegnandosi a ascoltare in sede di commissione le proposte che emergeranno dall’iniziativa, per l’ufficio scolastico regionale Domenico Cama ha ribadito come attraverso la scuola le due regioni possono costruire percorsi di riscatto, Franca Falduto del Coordinamento delle Consulte Provinciali Studentesche della Calabria ha sottolineato come le scuole hanno sposato questo progetto segnalando il ruolo importante delle Consulte4 studentesche per dare continuità a questi percorsi, l’assessore comunale Giuggi Palmenta ha apprezzato il protagonismo degli studenti e la disponibilità dell’amministrazione a dare spazio alle loro proposte, il D.S. dell’I.T.T. “Malafarina” di Soverato Saverio Candelieri, scuola capofila del progetto, ha apprezzato il coinvolgimento e la collaborazione di dirigenti e insegnanti, che hanno creato una rete importante di alleanza educativa, unica strada se di vuole dare una svolta al ruolo della scuola, per passare dalla indifferenza alla consapevolezza. Il cuore dell’evento è stato quella sorta di talk che ha visto gli studenti intervistare Vincenzo Chindamo e Antonino De Masi con domande sul perché hanno deciso di reagire al disegno della ndrangheta di sottometterli, di rubare le loro vite e i loro affetti. Nei loro racconti i ragazzi hanno vissuto le loro vere e proprie via crucis fatti di intimidazioni, di attentati e di perdita di loro cari ma anche di resurrezione civile e religiosa scegliendo di contrapporsi e lottare anche a costo dei sacrifici personali e familiari. Siamo tutti Maria Chindamo, il grido che anche in questo evento è risuonato nei cartelloni preparati dagli studenti è stato il messaggio che è stato mandato alle forze del male che vogliono condizionare il futuro della Calabria nelle conclusioni Mario Nasone, Presidente Centro Comunitario Agape e Deborah Colicchia di Azione Sociale di Messina, hanno espresso la volontà di dare continuità al progetto anche nei prossimi anni confortati dall’accoglienza che ha avuto soprattutto dai giovani che ne sono stati protagonisti confermando ancora una volta che se coinvolti dagli adulti con le modalità giuste danno risposte e si coinvolgono.

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