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Discussione sull’impianto 5G, il presidente Archinà replica a ‘Siderno 2030’: “Condotta disattenta ai fatti e per nulla incline al dialogo”

“Disattenta ai fatti, per nulla incline al dialogo e con un evidente deficit di comunicazione con gli altri consiglieri del proprio gruppo. È la condotta manifestata dal capogruppo di “Siderno 2030” Domenico Sorace, che dopo la conferenza dei capigruppo di ieri, in cui ha partecipato da remoto abbandonando i lavori dopo qualche minuto e senza voler ascoltare le ragioni del presidente e degli altri capigruppo (comunque orientate alla ricerca di una immediata soluzione), ha diffuso una nota stampa con la quale,  ripetendo un ritornello più volte smentito dai fatti, annuncia che, in caso di mancato inserimento della discussione sull’installazione di un impianto 5G in città, convocherà tutta la cittadinanza (sic!) in un’assemblea pubblica ad hoc.

Sorvolando sul comportamento manifestato dal consigliere Sorace, dobbiamo anzitutto premettere che la discussione del tema è stata inserita (così come già programmato se il capogruppo Sorace fosse rimasto ad ascoltare) all’ultimo punto della seduta consiliare in programma martedì 4 alle 16,30 in prima convocazione. Proprio per dare la possibilità ai cittadini di intervenire.

Quindi, a beneficio di chi preferisce la ricostruzione dei fatti a polemiche spicciole e pretestuose, giova ricordare la successione degli eventi.

La richiesta di convocazione del consiglio comunale risale a sabato 25 maggio. Meno di 48 ore dopo, nella mattinata di lunedì 27 maggio, tutti gli esponenti del comitato “No al 5G sotto casa” con in testa il consigliere del gruppo “Siderno 2030” Massimo Diano, sono stati ricevuti nella sala consiliare in una autoconvocata assemblea nel corso della quale sono state rappresentate le ragioni dei cittadini, alla presenza del sindaco, della giunta, del dirigente dell’Area 3 e del responsabile del servizio Urbanistica. Nella stessa occasione, l’amministrazione comunale recepiva la richiesta formulata da un cittadino, finalizzata ad avviare un’interlocuzione con la compagnia telefonica e l’impresa che sta realizzando i lavori, tesa a valutare una delocalizzazione dell’impianto in un’altra zona, col Sindaco che manifestava la disponibilità a contattare l’azienda per un incontro e anche a installarla in un immobile confiscato e lontano dalla zona di via Carrera.

Quindi, alla presenza del consigliere di “Siderno 2030” Massimo Diano, il 4 giugno, l’amministrazione comunale e i rappresentanti del comitato “No al 5G sotto casa” incontravano, nel palazzo municipale, i rappresentanti di Vodafone e Inwit, ai quali venivano ribadite le ragioni dei cittadini e la disponibilità alla delocalizzazione dell’impianto da parte dell’Amministrazione.

In attesa di una risposta da parte di Vodafone e Inwit, lo scorso 24 giugno il comitato “No al 5G sotto casa” protocollava una petizione firmata da 1246 cittadini, con la quale, oltre a ribadire le ragioni espresse fin dalla sua costituzione, chiedeva «un intervento da parte dell’assessore all’Ambiente di concerto con l’Arpacal, per un controllo dei livelli di campo elettromagnetico generato dai ripetitori o antenne summenzionate, poiché tale misurazione rientra nella verificabilità delle radiazioni elettromagnetiche emesse dalle stesse sorgenti poste in prossimità delle abitazioni dei residenti». Una proposta, questa, accolta dal sindaco Mariateresa Fragomeni che, in data 26 giugno ha invitato il dirigente dell’Area 3 e il responsabile dell’ufficio “Politiche del territorio” a evadere quanto richiesto con cortese sollecitudine.

Una copia della lettera è stata trasmessa, per conoscenza, al consigliere del gruppo “Siderno 2030” Massimo Diano, sia via e-mail che tramite Pec.

Ovviamente, l’iter qui riportato sarà ribadito in occasione della discussione sul tema in consiglio comunale.

Alla luce di tutto questo, e leggendo i toni usati nella nota diffusa alla stampa da “Siderno 2030” viene da chiedersi dov’era il capogruppo Surace dal 26 maggio a oggi, in quali conversazioni era impegnato e, soprattutto, se Massimo Diano fa ancora parte del gruppo “Siderno 2030”, visto che il suo capogruppo non appare al corrente della tempestiva attenzione riservata, come sempre, dall’Amministrazione Comunale sulla vicenda dell’antenna 5G.

Da qui reiteriamo l’invito al gruppo “Siderno 2030″ a non disperdere le proprie energie in inutili strumentalizzazioni e a lavorare nell’interesse della Città di Siderno”.

Lo afferma in una nota il presidente del Consiglio comunale di Siderno, Alessandro Archinà.

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