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“Terramara Closed”, ridotta la pena in appello per Rettura

La Corte di Appello di Reggio Calabria (Tarzia, presidente, Lauro e Palermo consiglieri) ha riformato la sentenza di condanna del Tribunale di Palmi a carico di Domenico Rettura e, ritenuta la condotta configurabile la fattispecie di cui alla procurata inosservanza pena in luogo del concorso esterno in associazione a delinquere di stampo mafioso, lo ha condannato a quattro anni di reclusione ordinandone l’immediata scarcerazione.

Domenico Rettura, nell’abito del processo Terramara Closed, era accusato in origine di partecipazione ad associazione a delinquere di stampo mafioso e di essere stato – si legge in un comunicato stampa degli stessi legali – il “braccio destro” del capo indiscusso della cosca Zagari-Fazzalari, Ernesto Fazzalari, con il compito di dargli ausilio – nel periodo della sua latitanza – nel sottrarsi all’esecuzione di pena irrogata con sentenza emessa dalla Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria nell’ambito del processo Taurus, assicurandogli il necessario supporto logistico nonché si sarebbe occupato, sempre secondo l’accusa, dell’approvvigionamento di beni di prima necessità e di mantenere i contatti tra l’ex numero due dei latitanti più ricercati in Italia e gli altri associati.

Il Tribunale di Palmi lo aveva condannato a 14 anni di reclusione ritenendolo essere un concorrente esterno della cosca Zagari-Fazzalari.

Avverso la sentenza dei primi giudici avevano proposto appello i difensori, gli avvocati Alessandro Gamberini ed Antonino Napoli, chiedendo l’assoluzione del Rettura o in subordine che venisse derubricato il concorso esterno in procurata inosservanza pena.

La Corte di Appello dopo la discussione del Procuratore Generale, che aveva chiesto la conferma della condanna, e dei difensori ha ritenuto il Rettura responsabile del solo reato di procurata inosservanza pena escludendo anche l’aggravante di aver favorito la cosca e ne ha ordinato l’immediata scarcerazione.

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