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CISL Reggio Calabria: “Ecco le ragioni del nostro ‘no’ all’approvazione della legge per istituire un unico consorzio di bonifica. Verso la mobilitazione”

“Da ciò che si apprende, la Giunta regionale di giorno 21 luglio 2023, si è pronunciata a favore di una profonda trasformazione dei consorzi di bonifica calabresi.

Si pensa di procedere  mediante l’annunciata prossima approvazione di apposita legge, istitutiva di un unico consorzio di bonifica regionale. Quindi, – scrivono in una nota Romolo Piscioneri, segretario generale Cisl Città Metropolitana di Reggio Calabria, e
Antonino Zema, segretario generale Fai Cisl Città Metropolitana di Reggio Calabria –
non una riforma ma una vera cancellazione ” annessione”, degli attuali undici consorzi che sopprime il sistema dei consorzi.

Crediamo si tratti di uno stravolgimento, che difficilmente, contempli le tante esigenze, se rapportate alle diverse configurazioni ambientali, agricole e di sistema territoriale.

La nostra contrarietà  nasce proprio dalle complessità che si dovranno gestire, sia in ordine amministrativo sia organizzativo/progettuale.

La lontananza decisionale dai territori, per quanto autorevole possa essere, finisce per penalizzare l’operatività e la qualità dei servizi da erogare.

Un no deciso a questa inspiegabile idea accentratrice, con il tiepido sapore dispotico, quando si vuole espropriare il chiaro ordine dell’autogoverno di chi organizza con enorme sofferenza le attività produttive nei territori.

Sono libertà che mai e poi mai, in una democrazia matura possono essere messi in discussione, soprattutto quando si tratta di un’esperienza, come quella dei consorzi,  che ha oltre cento anni di storia.

Siamo dispiaciuti, come Cisl e Fai Cisl, Città Metropolitana di Reggio Calabria, poiché, nonostante i tanti tentativi di interlocuzione, utile per pensare, condividere con il territorio e poi procedere verso una necessaria riforma, che deve esserci, ma non per imposizione di un unico consorzio, bensì per una condivisione di progetto di riforma, con la riduzione, accettata e comprensibile.

Sono queste, – conclude la nota – alcune ragioni del nostro no, al consorzio unico, con la convinzione che siamo ancora in tempo per aprire un dialogo ed un confronto con tutti i territori, affinché si giunga, in tempi ravvicinati all’approvazione di una legge frutto di condivisione e conseguente semplice sua applicazione”.

 

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