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Comune di Praia a Mare e Agenzia del Demanio: accordo storico su aree pubbliche

È stato firmato nel municipio di Praia a Mare oggi, giovedì 3 luglio 2025, l’accordo transattivo tra il Comune e il Ministero dell’Economia e delle finanze – Agenzia del Demanio su alcuni suoli demaniali. Ad apporre la firma il primo cittadino praiese Antonino De Lorenzo e il direttore regionale per la Calabria dell’agenzia Giovanni Zito.

Si tratta delle aree pubbliche sulle quali sorgono la sede dell’Istituto comprensivo scolastico, lo stadio comunale Mario Tedesco e le vicine palazzine di Edilizia residenziale pubblica.

Con l’accordo le parti pongono fine al contenzioso. L’ente pubblico economico del Mef accetta il pagamento di 680 mila euro per l’occupazione delle aree, periziato dall’ente comunale, invece della somma richiesta di circa 1 milione 400 mila euro. Va ricordato che nel corso della controversia, partita nel 2003, l’ente ha proceduto ad acquisire le aree in questione grazie alle procedure consentite dal federalismo demaniale.

A margine della firma è stato sottolineato come l’accordo siglato oggi apra la strada a una rinnovata collaborazione istituzionale nell’ottica della migliore gestione dei beni pubblici per la rigenerazione del territorio e il suo sviluppo.

Come è noto, infatti, il trasferimento ai comuni dei beni demaniali avviene per la loro valorizzazione e gestione nell’interesse della comunità, favorendo lo sviluppo locale con il rafforzamento dell’autonomia finanziaria, consentendo agli enti locali di generare entrate e gestire risorse in modo più diretto.

Dopo anni di discussioni e tribunali, è stata finalmente trovata una soluzione a questa lunga e inutile battaglia legale – dichiara il sindaco del Comune di Praia a Mare, Antonino De Lorenzo –. Grazie a una stretta collaborazione, l’amministrazione comunale e il direttore dell’Agenzia del Demanio, con la buona volontà dei propri funzionari e il sostegno dei rispettivi avvocati, hanno trovato un’intesa che chiude un capitolo amministrativo problematico, segnando al tempo stesso una nuova fase di dialogo e risoluzione pacifica dei conflitti.

La firma di questo accordo segna la fine di cause legali che hanno avuto conseguenze negative e pesanti costi per le casse comunali e rappresenta una risposta concreta e un ulteriore passo avanti per risolvere problemi derivanti da decisioni sbagliate. È un impegno comune che punta a rimediare agli errori passati e a promuovere una gestione più attenta, trasparente e per il bene di tutti i beni pubblici

Desidero ringraziare – ha aggiunto De Lorenzo – tutta la maggioranza, in particolare la vicesindaco con delega al Demanio, Mariapia Malvarosa, per il lavoro svolto”.

Il risultato ottenuto – viene auspicato dall’amministrazione comunale – aprirà alla soluzione di altre vecchie problematiche che da anni affliggono il Comune di Praia a Mare. “Prima tra tutte – sottolinea il primo cittadino – quella relativa ad altre proprietà statali legate alla cosiddetta ‘Legge Praia’ (113/83) che, come noto, hanno registrato l’annullamento in tutte le cause avviate dal Comune delle vendite dei singoli terreni agli attuali occupanti. L’esperienza maturata in questo lungo percorso potrà servire da esempio per affrontare e risolvere anche questa delicata situazione, contribuendo alla crescita e al benessere della comunità”.

Aree demaniali oggetto dell’accordo: la vicenda

La questione relativa a queste tre aree demaniali era iniziata nel 2003 con tre cause separate. Il Comune di Praia a Mare ne reclamava la proprietà per averle usate a lungo, tramite il meccanismo dell’usucapione. Nel 2015, però, il tribunale di Catanzaro aveva respinto le richieste del Comune, riconoscendo la proprietà degli immobili e dei terreni allo Stato. Non solo: le sentenze ordinavano al Comune di Praia a Mare la restituzione delle aree e la demolizione di quanto costruito, oltre al pagamento dei danni allo Stato. Gli importi, nel corso degli anni, sono saliti fino a sfiorare 1.400.000 euro.

Il Comune ha contestato le sentenze, facendo ricorso in appello. Nel 2018, con tre decisioni, la Corte d’Appello di Catanzaro ha dato ragione in parte al Comune, stabilendo che non c’era più motivo di discutere sulla restituzione e demolizione degli edifici, dato che i terreni erano stati trasferiti al Comune con il federalismo demaniale.

Tuttavia, la Corte ha confermato la richiesta di risarcimento economico, obbligando il Comune a pagare il dovuto all’Agenzia del Demanio. Il Comune ha presentato ricorso anche in Cassazione contro queste decisioni, ma nel frattempo l’Agenzia del Demanio ha emesso una richiesta di pagamento ufficiale di oltre 1.200.000 euro. Questa richiesta è stata contestata dal Comune anche davanti al Tribunale di Paola. Due dei ricorsi del Comune in Cassazione sono stati respinti, mentre uno è tornato alla Corte d’Appello solo per rivedere l’importo economico. Oggi, la parola fine sul contenzioso.

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