Si è conclusa con un bilancio trionfale la XXII edizione del Festival d’Autunno, fondato e diretto da Antonietta Santacroce, che ha avuto come tema principale Cambiamenti. Linguaggi senza tempo. Una stagione che ha pienamente realizzato la sua missione di creare un ideale “ponte” tra la ricchezza della tradizione e la vitalità dei nuovi linguaggi espressivi. La conferenza stampa finale, tenutasi questa mattina nella Sala Giunta della Camera di Commercio di Catanzaro, ha celebrato il successo di pubblico, ma ha anche messo in luce la capacità di questa rassegna di essere al passo con i tempi, intercettando e proponendo i più attuali linguaggi artistici e le più urgenti riflessioni culturali. Nel corso dell’incontro, oltre al direttore artistico, sono intervenuti Nicola Fiorita, sindaco della città di Catanzaro, e Antonio Affidato, in rappresentanza di Michele Affidato Orafo, che ha realizzato il premio “Cavatore d’argento” consegnato dal Festival d’Autunno agli artisti partecipanti.
La XXII edizione si è quindi conclusa non solo come un successo di numeri, ma come una forte affermazione del progetto culturale voluto da Antonietta Santacroce: celebrare la bellezza intramontabile dell’arte attraverso una costante e appassionata ricerca dei suoi “linguaggi senza tempo”.
Le dichiarazioni di Antonietta Santacroce
«Anche quest’anno il Festival d’Autunno si è affermato come un appuntamento imperdibile nel panorama culturale calabrese e nazionale. Un’edizione che non solo ha celebrato l’arte in tutte le sue forme, ma che ha anche testimoniato con forza la nostra missione di costruire un ponte tra tradizione e futuro. Il nostro tema “Cambiamenti. Linguaggi senza tempo” è stato una guida, una sfida e un’opportunità per esplorare la ricchezza delle nostre radici culturali, senza mai fermarci a guardarla dal di fuori, ma interpretandole e vivendole, per proiettarle nel futuro».
«In questi giorni abbiamo visto come la cultura, quando è davvero viva, non è statica. È un organismo che si evolve, che cresce, che accoglie le trasformazioni sociali e le traduce in nuove forme artistiche. Le performance di danza, teatro e musica che abbiamo avuto il privilegio di ospitare hanno dimostrato che l’arte è una lingua universale, capace di raccontare storie antiche con uno sguardo nuovo, capace di reinterpretare i classici con occhi contemporanei, di esplorare nuove frontiere del pensiero e dell’espressione».
«In particolare, quest’anno siamo riusciti a realizzare qualcosa di veramente speciale, grazie al sostegno di tutti i nostri partner e sponsor. Il Ministero della Cultura, la Regione Calabria- Calabria Straordinaria, il Comune di Catanzaro, la Camera di Commercio, la Fondazione Carical, la Fondazione Banca di Montepaone, ma anche gli sponsor privati Aon, Main Solution, Algida e G-auto sono stati indispensabili per l’attuazione del nostro progetto, e a loro va il nostro più sentito ringraziamento».
Un programma pioniere e moderno
In questa XXII edizione il Festival d’Autunno ha proposto spettacoli che hanno dimostrato quanto le classificazioni in generi siano ormai obsoleti. Materiale per Medea di Heiner Müller, ha lasciato il pubblico senza fiato; Cosmos di Evolution Dance Theater, e To My Skin hanno esplorato i confini della danza e del movimento con una forza e un’originalità travolgente. I Tre Moschettieri – Opera Pop ci ha consegnato il classico di Alexander Dumas completamente rinnovato, con una freschezza e un’energia che ha conquistato il pubblico di ogni età.
La musica è stata il vero collante di questa edizione, con artisti che hanno saputo mescolare la tradizione con l’innovazione. Questa alchimia è stata evidente nel percorso sonoro: Alice, con le sue Master Songs, ha offerto una personale rilettura dei grandi Autori della musica italiana; Paolo Fresu ha incantato il pubblico con Heroes, un concerto intensamente dedicato alla visionaria arte di David Bowie; e ancora, Pierdavide Carone insieme al Coro Lirico Siciliano hanno regalato una grande festa musicale in onore di Lucio Dalla. La musica popolare ha vissuto un momento di grande intensità con il Francesco Loccisano Trio. A completare il quadro, il vivace e gioioso revival degli anni Novanta di Mauro Repetto degli 883 ha disegnato un percorso sonoro che ha celebrato la memoria proiettandola nel futuro.
Inoltre, il Festival d’Autunno ha messo in evidenza con l’allestimento della prima nazionale di Cleopatra, reinterpretata in chiave contemporanea, come la lirica non appartenga al passato. Un’opera che, rispettando la storiografia, ha miscelato l’antico al contemporaneo, gli strumenti dell’antico Egitto alla musica elettronica e sinfonica.
Carmen Jazz Fantasy, invece, ha celebrato l’opera più importante di Bizet – di cui ricorrevano i 150 anni dalla prima – fondendo con audacia la potenza lirica del capolavoro con sonorità elettroniche e jazz.
Non va dimenticato il ruolo cruciale assunto dalla parola, che ha avuto un impatto profondo sul pubblico, con spettacoli come Picchiamoci di Arianna Porcelli Safonov, e Ti racconto una storia di Edoardo Leo, che hanno saputo affrontare temi sociali con una satira pungente e una sincerità disarmante.
Ogni concerto, ogni spettacolo, è stato un pezzo di storia che si è trasformato, si è aggiornato, si è profondamente innovato e che ha saputo parlare al nostro presente.
Con i suoi 24 spettacoli, comprendenti ben 10 prime nazionali e produzioni originali, il Festival d’Autunno si è confermato non solo un evento culturale, ma un vero e proprio laboratorio di idee e creatività. Una rassegna in cui la sperimentazione è benvenuta, e dove il pubblico può trovare spazio per riflettere, emozionarsi e interrogarsi. Un luogo che sa dare spazio a tutte le generazioni, anche ai più giovani, ai quali sono stati dedicati alcuni spettacoli, senza mai dimenticare il valore della memoria, ma con una costante attenzione verso il futuro.
Il Festival del futuro
Ed è al futuro che Antonietta Santacroce guarda sin da subito con rinnovata energia. La XXII edizione ha gettato le basi per un Festival d’Autunno sempre più innovativo, inclusivo e capace di portare la cultura nelle case e nei cuori di chi ci segue. Una premessa per la prossima attesissima edizione che coniugherà l’eccellenza artistica con l’accessibilità, per rendere l’arte uno strumento di crescita e di cambiamento sociale diffuso sul territorio e oltre.
Le dichiarazioni di Nicola Fiorita e Antonio Affidato
A sottolineare il valore strategico della rassegna è intervenuto il Sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, il quale ha evidenziato l’impatto cruciale del Festival per la comunità e il territorio: «Il rilancio del Sud passa anche dalla cultura, un elemento che ha un impatto fortissimo sulla tenuta delle comunità e sulla loro crescita. Il fatto che la manifestazione sia cresciuta costantemente nel tempo è sintomo di solidità ed è un fattore cruciale per la nostra città. Catanzaro ha mantenuto la sua autorevolezza dal punto di vista culturale proprio grazie a rassegne come queste, capaci di portare grandi eventi e artisti di calibro internazionale. Questo è reso possibile anche grazie alla visione e alla professionalità di persone come Antonietta Santacroce, che sanno produrre cultura di alta qualità. In futuro l’impegno del Comune sarà di proseguire e rafforzare questo percorso accanto al Festival».
Il successo dell’iniziativa è stato celebrato anche dai partner di lunga data, come testimoniato dall’intervento di Antonio Affidato: «Sono diversi anni che collaboriamo con l’organizzazione e sono orgoglioso di portare avanti la ricerca artistica quando avvengono confronti con gli emblemi della città di Catanzaro. Contribuire con la nostra arte è un grandissimo piacere e farlo all’interno del Festival d’Autunno vuol dire valorizzare le risorse locali, perché la cultura deve essere un centro fondamentale per questo territorio. Un grandissimo elogio va fatto a chi permette tutto ciò, come Antonietta Santacroce».
