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Renzi lancia a Lamezia il Terzo Polo: “Legalità e infrastrutture priorità per la Calabria”. Ed elogia Occhiuto: “Bene su rigassificatore a Gioia Tauro”

“Credo che Occhiuto faccia bene a candidare Gioia Tauro per il rigassificatore, così come credo che faccia bene a valorizzare Gioia Tauro e noi, con Ernesto Magorno, con Maria Elena Boschi e con tutti i nostri amministratori, siamo disposti a dare una mano al Governatore, anche se non siamo nella maggioranza, perché pensiamo che chi governa abbia sempre il diritto di avere l’aiuto delle istituzioni locali, specie il Governatore della Calabria“. Lo ha detto Matteo Renzi, parlando con i giornalisti a margine della manifestazione elettorale di Italia viva a Lamezia Terme. 

All’iniziativa “Calabria sul serio” erano presenti anche Maria Elena Boschi, presidente dei deputati del partito e capolista in Calabria per il Terzo Polo, il coordinatore regionale Ernesto Magorno, senatore uscente e candidato alla Camera, e gli amministratori locali di Reggio Calabria, i due sindaci facente funzione, quello del Comune, Paolo Brunetti (Italia Viva), e quello metropolitano, il calendiano Carmelo Versace.

“Dopodiché, parliamoci chiaro: il rigassificatore a Piombino – ha aggiunto Renzi – deve essere fatto subito perché a marzo, poi, si batte i denti. Quindi, ben venga il progetto per il futuro su Gioia Tauro, anche per il rigassificatore, ma non deve essere messo in contrapposizione a Piombino”.

Sulla vicenda del caro bollette “ora sta intervenendo il presidente Draghi e poi lo farà il prossimo Governo. Bisogna, pero’, anche dire sì  alle opere pubbliche necessarie. Vale in Calabria ed in tutto il resto del Paese. Se sul Tap in Puglia avessimo ascoltato quanti si dicevano contrari, ora avremmo un Paese costretto a battere i denti. Meno male che qualcuno ha il coraggio di dire si’ alle opere necessarie”. 

“La Calabria ha caratteristiche e potenzialità straordinarie che, con il mio Governo e con il Governo Gentiloni, iniziammo a valorizzare con le Zes. Se non hai la legalità e le infrastrutture, però, non vai da nessuna parte. La Calabria può essere attrattiva per gli investimenti ma bisogna garantire legalità e collegamenti. A quel punto, con una fiscalità di vantaggio ce la fai ma si tratta di cose che vanno fatte subito”.

“Intanto le opere pubbliche vanno fatte subito – ha aggiunto Renzi – perché, oltre a creare posti di lavoro, sono utili al Paese. C’e’ un sistema portuale incredibile. Reggio Calabria, poi, deve diventare un attrattore culturale oltre che un attrattore di polemiche come è stato fino a questo momento. Perché è una capitale del Mezzogiorno. Questo vale per tutto il Mezzogiorno e non solo per la Calabria. Il Mezzogiorno d’Italia è il Mezzogiorno d’Europa”.

“Quello che e’ accaduto negli Stati Uniti in questi anni – ha detto ancora Renzi – è impressionante: la zona del Sud degli Stati Uniti, del Sud-Est, la Florida, ha totalmente cambiato il proprio destino attraverso una serie di investimenti di defiscalizzazione e noi dobbiamo essere capaci, nel piccolo, di iniziare ora un percorso che parta dalla legalità. Se noi non facciamo le infrastrutture necessarie e diciamo no a tutti, però, costringiamo i ragazzi calabresi ad andarsene dalla Calabria, come già stanno facendo. Questo vuol dire, certo, portare l’alta velocità, ricordate la nostra battaglia; aprire le strutture museali e non solo quelle infrastrutturali; lavorare sul porto di Gioia Tauro; investire sullo scalo di Lamezia; investire sulla statale 106 jonica”.

L’ex premier è intervenuto anche sui temi della giustizia. “Credo sia giusto che arrivi una parola di conforto, forte ed affettuosa al procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, che è stato oggetto di minacce. Uno può condividere o meno le opinioni di Gratteri: ad esempio sbaglia quando dice che la Cartabia sia stato il ministro peggiore. Non sono d’accordo con lui anche se non ho votato la Cartabia”. 

“Io rispetto al ministro Cartabia ho avuto opinioni diverse – ha aggiunto Renzi – e non dirò mai che è stato il ministro peggiore, anche perché, avendo visto Bonafede, la partita era semplice. Però Gratteri ha ricevuto delle minacce ed è giusto che tutti coloro che vanno a visitare in campagna elettorale e non solo, luoghi, regioni province della Calabria facciano sentire a Nicola Gratteri tutto l’affetto e la solidarietà delle istituzioni. Uomini e donne delle istituzioni fanno così, non usano la minaccia e l’istigazione alla violenza come strumento di lotta politica. Quindi, un abbraccio a chi combatte contro la ‘ndrangheta quotidianamente”.

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