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Catanzaro, Tallini (Noi con l’Italia): “Mangialavori si dimetta”

“La Waterloo del centrodestra a Catanzaro ha più padri (e madri), ma il peso maggiore di una sconfitta epocale sta tutto sulle spalle del coordinatore regionale di Forza Italia a cui oggi spetterebbe solo il gesto nobile delle dimissioni. Il suo assurdo veto alla candidatura naturale a sindaco di Antonello Talerico e la scelta di puntare su un tesserato del Partito Democratico sono stati pagati duramente dal popolo del centrodestra, da sempre maggioritario nella Città Capoluogo”. Lo afferma in una nota Domenico Tallini, responsabile regionale Enti locali di Noi con l’Italia, ex dirigente di Forza Italia.

“L’irresponsabile annuncio di Forza Italia delle dimissioni di massa in caso di vittoria di Fiorita, respinto al mittente dalla quasi totalità dei consiglieri eletti con Donato – prosegue Tallini – ha spinto ancora di più l’elettorato moderato ad allontanarsi da posizioni estremistiche e anti-democratiche. L’azione devastatrice di Mangialavori si è completata con il dimezzamento del consenso di Forza Italia, oggi partito residuale ed emarginato nello scacchiere politico cittadino. Parlano i numeri. Forza Italia perde rispetto alle Regionali di ottobre più di 1300 voti e 6 punti in percentuale. Ancora più impietoso è il confronto con le Comunali del 2017 che videro Forza Italia al primo posto assoluto con 5.254 voti e 6 consiglieri eletti, a cui aggiungere i due della lista-satellite Obiettivo Comune. Dopo la sconfitta di Cosenza, ecco ora Catanzaro, Paola e Acri. Per molto meno, le dimissioni sarebbero l’unico gesto possibile. Noi con l’Italia ha invece esordito con molta dignità, conquistando sul campo un piu’ che accettabile 2,86% e un consigliere eletto, Giulia Procopi, a cui vanno i nostri auguri. Un ringraziamento a tutti i candidati che in condizioni obiettivamente difficili hanno contribuito all’affermazione della lista”. “Ora – conclude Tallini – si riparte sulle macerie sparse da Mangialavori. E’ evidente che egli, collezionista di sconfitte (tutti i Capoluoghi di provincia, ad eccezione della turbolenta Vibo Valentia, sono appannaggio del centrosinistra), non puo’ più guidare il tavolo delle trattative, avendo perso prestigio e autorevolezza. In vista delle elezioni politiche, spetterà a qualcun altro coordinare le forze del centrodestra, se non si vuole replicare una nuova sconfitta anche nei collegi uninominali”.

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