Riceviamo e pubblichiamo:
“Carissimo Presidente Occhiuto
Ogni cittadino calabrese non può non riconoscere il suo impegno nel cercare di risolvere il problema della depurazione in Calabria. Un lavoro immane mai fatto da nessuno. E di questo ogni Calabrese, per primo il sottoscritto, glie ne deve dare atto.
Ed è per questo che mi permetto di segnalarLe ciò che sta succedendo all’interno del Consorzio Vallecrati a cui è stato affidato, dalla Regione Calabria, circa 13 anni fa, un project financing previsto per l’uscita dell’agglomerato Cosenza Rende dall’infrazione comunitaria. Ad oggi non è neanche iniziata la fase di progettazione e non si può, neanche lontanamente sperare in un inizio dei lavori. Si tratta di un Project financing di circa 50 milioni di euro, somma che oggi, considerato l’aumento dei prezzi, non è più sufficiente allo scopo per cui era stato finalizzato. Non ho mai voluto sapere di chi fosse stata la responsabilità di questo danno notevole nei confronti della Calabria. Oggi, grazie alle note inviate da Alfonso Gallo Amministratore di KRATOS scarl, indirizzate a tutti i comuni ed alla sua persona, i responsabili di tutto questo hanno un nome e cognome: MAXIMILIANO GRANATA insieme a tutta la struttura del Consorzio di Vallecrati. In particolare Alfonso Gallo punta il dito sul RUP Ing. Citrea “divenuto un mero strumento nelle mani del Presidente del Consorzio Valle Crati, con un atteggiamento persecutorio e ritorsivo verso le Amministrazioni che non si allineano alla sua visione gestionale (tra cui, a mero titolo esemplificativo, i Comuni di Cosenza, Rende e Carolei)”. Non capivo il senso di questa affermazione fino a quando, nella stessa nota, Alfonso Gallo sottolineava che “Con riferimento alla pretestuosa ipotesi di distacco fisico della condotta del Comune di Carolei – che si commenta da sola per la sua totale infondatezza tecnica, giuridica ed economica – preme chiarire fin da subito come, da plurime interlocuzioni avute per le brevi con diversi rappresentanti del Consorzio, sia emersa con chiarezza una volontà di valutare il distacco fisico non solo di Carolei, ma anche di Cosenza e Rende, con l’unico obiettivo – nemmeno più dissimulato – di colpire gli enti che non sostengono la governance del Presidente Granata. Una strategia ritorsiva, travestita da scelta tecnica, che nulla ha a che vedere con la corretta gestione del servizio pubblico essenziale della depurazione” . Caro Presidente Occhiuto, Lei può comprendere la mia rabbia ed il mio sconforto nel leggere queste accuse fondate, che avevano come unico scopo estorcere un consenso alla attuale governance del presidente Granata (abusivo) soprattutto in vista dell’udienza al TAR di ottobre in cui Carolei, Cosenza e Rende si sono costituiti per far valere la volontà assembleare. Sicuramente trasmetterò tutto alla Procura della Repubblica per difendere gli interessi della mia comunità e denunciare la malagestio del Consorzio Vallecrati ed i suoi responsabili, ma lo scopo della presente è soprattutto rivolto a Lei in quanto ha dimostrato di essere stato, fino ad oggi, il politico e l’Amministratore più sensibile al problema della depurazione in Calabria. E purtroppo a causa di personaggi di dubbia moralità e competenza, l’agglomerato Cosenza Rende, di cui Carolei fa parte, non uscirà mai dall’infrazione comunitaria con conseguenti pesanti sanzioni per lo Stato Italiano”.
Il sindaco
Dott. Francesco Iannucci