“La violenza di genere non è solo una questione privata, ma un’emergenza sociale che riguarda tutti. Con questa proposta di legge, vogliamo rispondere con forza, determinazione e un approccio multidisciplinare a una problematica che tocca profondamente la vita di tante donne in Calabria”. È quanto affermato dalla consigliera regionale del Partito democratico Amalia Bruni che questa mattina, nella sede regionale del Partito Democratico di Lamezia Terme, nel corso della conferenza stampa di presentazione della proposta di legge sulla “Prevenzione e contrasto alla violenza di genere sulle donne e loro figli”, depositata nei giorni scorsi.
Alla conferenza stampa hanno preso parte, oltre alla proponente Amalia Bruni, anche la portavoce della conferenza delle Donne democratiche Teresa Esposito, la componente della Direzione nazionale Enza Bruno Bossio e il capogruppo del Partito democratico in consiglio regionale, Mimmo Bevacqua.
La presentazione della legge regionale, inoltre, segna l’avvio di una campagna informativa con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e avviare un proficuo confronto con le istituzioni e la società civile sulla legge sui territori.
Il primo appuntamento, infatti, è fissato per domani con il primo evento dal titolo “Difendere le donne, costruire la giustizia: la legge contro la violenza di genere”, che si terrà a Lamezia Terme venerdì 17 gennaio alle 17.30 al Chiostro San Domenico.
In quella occasione, oltre ad Amalia Bruni, che relazionerà dopo i saluti di Teresa Esposito, Giusi Iemma e Domenico Bevacqua, saranno presenti: Enza Bruno Bossio, Jasmine Cristallo, Tonia Stumpo, Lidia Vescio, Vladimira Pugliese. I lavori saranno conclusi dal senatore e segretario regionale del Pd, Nicola Irto.
“Questo progetto nasce dall’urgenza di affrontare un tema ormai dilagante come la violenza di genere, che ha raggiunto numeri epidemiologici drammatici anche in Calabria. La normativa regionale attuale, ferma alla Legge 20 del 2007, non è più adeguata a rispondere a questa emergenza né alla precarietà che affligge i Centri Antiviolenza (CAV) e le case rifugio. Gli interventi, purtroppo, rimangono parcellizzati, con fondi settorializzati e una distribuzione insufficiente sul territorio regionale, soprattutto in aree come Vibo Valentia e Crotone, dove le possibilità di lavoro e assistenza sono minime», ha esordito la consigliera regionale Bruni.
“La nostra proposta punta a superare questa precarietà passando alla programmazione. La Calabria, inoltre, deve recepire le normative nazionali e internazionali, come le determinazioni della Conferenza Stato-Regioni del 2022, che ancora non sono state attuate. Questo ritardo normativo non è più tollerabile. Stiamo dialogando con i territori, i CAV, le case rifugio e le associazioni, raccogliendo le loro istanze per arrivare a una proposta condivisa e aderente alle esigenze reali”.
“Questa legge non può essere affrontata da una sola parte politica. Mi auguro – ha concluso Bruni – che l’attuale assessore voglia rilanciare la collaborazione che avevamo avviato con la vice presidente Princi, perché questa non è una battaglia di parte, ma un’esigenza collettiva. Questa proposta di legge è un punto di partenza, un inizio che potrà essere arricchito dagli incontri con i territori, dai contributi dei centri, delle associazioni e di tutti coloro che vorranno partecipare a questa sfida”, ha concluso Bruni.
“I punti fermi di questa legge, a mio avviso, sono la programmazione, soprattutto quella relativa ai fondi. Oggi ci sono molte risorse stanziate, ma spesso si perdono nel mare magnum del welfare. Questo comporta che le donne vittime di violenza, gli orfani e chiunque subisca queste tragedie non vengano messi al centro delle priorità. Inoltre – ha aggiunto ha detto Enza Bruno Bossio componente della Direzione nazionale del Pd – è fondamentale supportare le case rifugio, che rappresentano un’ancora di salvezza per le donne. Sul fronte culturale, il cambiamento deve partire dalle scuole. È necessario introdurre un’educazione non tanto alla sessualità, ma al rispetto delle differenze. Questo tema non riguarda solo le donne, ma anche quei giovani che non hanno ancora un’identità sessuale definita e che, per questo, subiscono episodi di bullismo e violenza”, ha concluso Bruno Bossio.
La Conferenza delle Donne democratiche a tutti i livelli e in ogni territorio, ha sempre stimolato la componente istituzionale del partito a farsi carico delle richieste che emergono dalla base. Lo ricorda la portavoce regionale Teresa Esposito che rimarca: “I Centri Antiviolenza (CAV) sono il primo punto di contatto con il territorio, un front office essenziale. Con questa proposta di legge, alla quale abbiamo lavorato insieme alla consigliera Amalia Bruni, vogliamo garantire maggiore riconoscimento e sostegno al loro operato, troppo spesso trascurato – ha concluso -. Il supporto non può fermarsi alla gestione dell’emergenza: è necessario accompagnare queste donne in un percorso che le aiuti a ritrovare dignità e autodeterminazione. Questo è l’obiettivo al quale aspiriamo, anche come donne impegnate in politica”.
A chiudere il giro degli interventi il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Mimmo Bevacqua che assicura: “Il nostro impegno sarà quello di portare la legge in Commissione per favorire un dibattito ampio e partecipato, puntando a un’approvazione entro l’8 marzo come segnale forte. Coinvolgeremo non solo il Partito Democratico, ma anche il Consiglio regionale nel suo insieme, perché questa battaglia deve diventare un patrimonio comune di civiltà per tutta la Calabria”.