Un countdown molto seguito ha scandito i giorni che ci separavano da una data importante per gli appassionati di basket reggino e nazionale. Un ritorno alle origini, alla “Golden Age” della Viola, quella che ha portato Reggio Calabria ai vertici nazionali ed europei. A parlarne è Francesco Scambia, figlio del compianto Gianni Scambia, storico presidente della società.
Francesco Scambia ha raccontato il lancio del nuovo podcast “Gli Anni Viola”, prodotto da Radio24 Il Sole 24 Ore.
Un progetto nato dall’eredità di “Viola contro tutti”
«È un contenuto che si affianca a Viola contro tutti – spiega Scambia –, ispirato dal docufilm che abbiamo riportato alla luce grazie alla disponibilità di Enrico Ventrice. Oggi è disponibile gratuitamente su YouTube, ma volevamo creare qualcosa di nuovo, un formato che permettesse di approfondire non solo la squadra, ma il legame con la città».
Il podcast, realizzato con la collaborazione del compianto Gaetano Gebbia, Giovanni Mafrici e Giusva Branca , racconta l’ascesa della Viola dagli anni ’70, passando per le palestre del Vinci e del Vitrioli, fino alle imprese nel tempio del Palacalafiore «L’obiettivo non era solo celebrare i successi sportivi – sottolinea Francesco –, ma ripercorrere il cammino di una comunità che ha vissuto e sostenuto quei trionfi».
Tra gli episodi più iconici rivivono la vittoria contro Milano al PalaBotteghelle, il canestro di Bullara contro Cantù, e le gesta di giocatori come Donato Avenia, Gustavo Tolotti e Sandro Santoro. «Erano anni in cui la Viola univa la città – ricorda Scambia –, con ragazzi che sognavano di emulare Massimo Bianchi o Mark Campanaro. Anche io, pur essendo figlio del presidente, giocavo nelle giovanili senza privilegi: il merito veniva prima di tutto».
Non mancano i riferimenti agli sponsor storici come Panasonic alle figure chiave come Pasquale Favano, custode della palestra e simbolo di un’epoca. «Pasquale era rigido, ma ci teneva come un padre – ride Francesco –. Senza di lui, forse, molti di noi non avrebbero avuto le scarpe giuste per giocare».
Il podcast, il cui link troverete a margine dell’articolo, avrà una distribuzione nazionale, portando la storia della Viola oltre i confini calabresi. «Vogliamo che le nuove generazioni scoprano cosa significava vivere quelle partite – dice Scambia –. Il ricavato, dopo aver coperto le spese, andrà all’Associazione Viola Inside, per mantenere vivo lo spirito di quei giorni».
Una storia fatta di gloria, ma anche di sofferenza, come ricorda Francesco: «La nostra famiglia ha pagato un prezzo alto, ma il vero danno è stato per la città e per il movimento cestistico del Sud. Oggi, però, preferiamo guardare avanti, con la speranza che qualcuno possa riprendere quel testimone».
Conclude Scambia: «Mio padre e il giudice Piero Viola non erano nemmeno appassionati di basket, ma hanno costruito una leggenda. Questo podcast è un regalo a Reggio, a chi c’era e a chi vorrà ascoltare una delle più belle favole dello sport italiano».
Appuntamento su Radio24 per rivivere, a occhi chiusi, il rumore dei piedi sul parquet del Botteghelle. Perché, come diceva Gianni Scambia, “la Viola non era una squadra, era una famiglia”.
Un racconto che parte dall’inizio, dalle tensioni dei moti degli anni ’70, attraverso i rumori dello Scatolone, l’atmosfera del Botteghelle, oggi Pala Benvenuti, fino ai 9.000 delle sfide play-off del PalaPentimele.
Scritto da Lorenzo Faggi (autore di podcast come La Fabbrica dei Soldi e Nessun Movente) e Anna Giunchi (docente e autrice di Io – oltre la malattia mentale), il podcast unisce testimonianze inedite, documenti d’epoca e un sound design curato da Simone Lombardi, già autore delle colonne sonore di Nessun Movente e CRT50.
Tante le voci, in Italia e non mondo, come tanti ex giocatori ed allenatori o come, tra gli altri, i giornalisti Giusva Branca, autore del libro “Che anni quegli anni”, Anna Mallamo, Gaetano Gebbia, Davide Chinellato, Anna Briante e Giovanni Mafrici.