La Legatoria Prampolini di Catania, la più antica libreria della Sicilia, ha ospitato sabato sera un’altra tappa del tour di presentazione di “Stiamo Strette” della CollettivA Strettese. Il libro, edito da Città del Sole, che vede insieme diciassette scrittrici della Sicilia e della Calabria, a raccontare il mare che le unisce profondamente.
Ad aprire le letture e gli interventi è stata Rosa Maria Di Natale, che ha introdotto Claudia Fauzìa,
attivista, scrittrice, economista specializzata in studi di genere che includono la questione meridionale, che ha moderato l’incontro.
Un pubblico attento, appassionato e molto curioso, ha ascoltato le storie, brevi versi estratti dalla raccolta, per un libro che si presenta, sullo sfondo del mare dello Stretto,come un atto spontaneo d’amore, anche nelle sue forme di resistenza e ribellione, acceso dalle voci dei miti, riscaldato da un koinè linguistica.
«Del ponte, come di tanti altri progetti al Sud – ha chiarito Claudia Fauzìa – si dice che sia l’imposizione di un certo modello di progresso e, sovente, quando le persone del Sud si ostinano a dire che quel tipo di progresso non lo desiderano o che, comunque, non è tra le priorità, vengono additate come retrogradi, ancorate a un’idea arcaica dei loro contesti. In realtà, quello che sta succedendo adesso mi sembra una bellissima presa di parola, ancora una volta da parte delle donne, perché nei nostri contesti succede spesso che siano le donne a prendere parola e a dare il loro punto di vista su ciò che è. Penso che questa sia la resistenza importante nei momenti politici che stiamo vivendo adesso».
«Tante donne che hanno una stessa visione e guardano verso uno stesso orizzonte che poi è quello che noi non abbiamo. Siamo calabresi, messinesi e catanesi ed è come un teatro che si specchia perché quando c’è una rappresentazione teatrale c’è un mondo che riesce a comunicare con un altro, come nei nostri casi», ha aggiunto la curatrice Tiziana Calabrò.
«È un libro che ci ha restituito fortemente il senso del nostro lavoro – ha evidenziato in conclusione l’editrice, Antonella Cuzzocrea – è un libro politico e di resistenza. Le parole private, in questo caso, diventano politiche, perché raccontano e vogliono chiarire che cosa significano due parole: “No ponte”. La sfida adesso sarà andare fuori dai confini dell’area dello Stretto e raccontare questa storia del no ponte in altri luoghi, come qui a Catania o anche a Palermo».
“Stiamo Strette” nasce a cura di Tiziana Calabrò ed Eleonora Scrivo, con i racconti di Romina Arena, Caterina Azzarà, Tiziana Bianca Calabrò, Eliana Camaioni, Katia Colica, Masella Cotroneo, Valentina De Grazia, Agata De Luca, Rosa Maria Di Natale, Katia Germanò, Gabriella Lax, Anna Mallamo, Cinzia Aurelia Messina, Mimma Mollica, Daniela Orlando, Eleonora Scrivo e Daniela Scuncia.