È di questi ultimi giorni l’incontro “Il benessere degli adolescenti, la nostra priorità” che Altea ha realizzato con il corpo docenti della Scuola Secondaria di Primo grado, presso l’Istituto Comprensivo “R. Piria” di Scilla per un’altra importante tappa del programma di prevenzione alle dipendenze patologiche previsto dal progetto Allarme Altea Addiction finanziato dalla Regione Calabria.
Diverse sono le iniziative dell’articolato progetto che, sin dall’aprile scorso, Altea ha avviato su tutto il territorio della Città Metropolitana di Reggio Calabria.
A Scilla, Altea ha scelto di operare con gli insegnanti, considerando questi, sia destinatari di un segmento del programma di prevenzione, sia collaboratori dell’iniziativa, in vista di altri incontri importanti, con genitori e adolescenti.
Durante l’incontro si è scelto di mettere in atto tecniche di carattere simbolico-esperienziale che hanno catturato e orientato l’attenzione dei docenti sulla propria sfera emotiva. Gli stessi docenti sono stati quindi portati a figurarsi lo stesso mood negli adolescenti, al fine di sviluppare un ascolto attivo-empatico e non giudicante volto a creare relazioni improntate al dialogo aperto e alla fiducia.
L’esperimento, che si è dimostrato assai efficace, è stato una fase propedeutica al vero e proprio focus dell’intervento che il progetto prevede e che, nelle prossime puntate, avrà come protagonisti, prima i genitori e dopo gli allievi.
All’incontro, moderato da Mimma Mollica, presidente di Altea, hanno partecipato Gaetano Foresta, psicoterapeuta sistemico-relazionale, il cosiddetto familiare esperto, Paolo Morabito e Patrizia Gambardella esperta in terapia parallelo-familiare.
Protagonisti fondamentali sono stati i docenti che la Dirigente Scolastica Daniela Panzera ha introdotto ai lavori, mettendo in evidenza il valore di momenti formativi che abbiano come oggetto il disagio adolescenziale, specie nei tempi che stiamo attraversando e ribadendo il ruolo fondamentale che la Scuola esercita nella società e in special modo nei confronti dei ragazzi e delle loro famiglie.
L’incontro ha visto il susseguirsi di parecchi interventi da parte dei docenti che hanno partecipato all’assemblea diversi casi di disagio adolescenziale; le personali esperienze di accoglienza, ascolto e accompagnamento dei ragazzi che alcuni di loro hanno raccontato, hanno contribuito a far luce sul ruolo degli insegnanti e degli educatori in genere, che spesso si percepiscono “in trincea” rispetto a una generazione di adolescenti in troppi casi sofferente e bisognosa di comprensione e aiuto.
È anche emersa l’esigenza di altri momenti formativi e di aggiornamento continuo su tali tematiche, in considerazione del fatto che il disagio adolescenziale presenta una gamma variegatissima di sfaccettature e che gli interventi di supporto sono di natura assai delicata; formazione e aggiornamento sono stati considerati momenti necessari e opportuni anche in ordine alle devianze che, purtroppo, sempre più spesso, rappresentano gli esiti obbligati di disagi incompresi o mal attenzionati.