“L’illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva: la storia insegna, ma non ha scolari” - Antonio Gramsci
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“Festival Cosmos” per le scuole: conferenze e conversazioni con gli studenti di Reggio per incuriosire, stimolare e nutrire i giovani di conoscenza

La professoressa di Fisica della materia all’Università di Pisa, terrà domani la conferenza dal titolo “What a Beautiful Quantum World”. In contemporanea “Rossi bagliori. L’alba del Cosmo” di Andrea Ferrara, Professore di cosmologia presso la Normale di Pisa.
Entrano nel vivo le attività del Festival Cosmos 2022. Scienziati e studiosi di riconosciuto prestigio internazionale provenienti dall’Italia e dall’estero sono presenti nella Città Metropolitana di Reggio Calabria per portare il loro contributo al dibattito culturale scientifico, per rivolgersi agli studenti e al grande pubblico attraverso conferenze che si terranno in varie parti della Città Metropolitana per garantire il massimo accesso e la massima diffusione della conoscenza.

La mattinata di domani venerdì 30 settembre sarà dedicata a Cosmos per le scuole che offrirà a Palazzo Corrado Alvaro alle ore 10.00 la conferenza “Rossi bagliori. L’alba del Cosmo” di Andrea Ferrara, Professore di cosmologia presso la Normale di Pisa. Alla stessa ora al Palazzo della Cultura Pasquino Crupi di Reggio Calabria sarà la volta di Marilù Chiofalo, professoressa di fisica della materia all’Università di Pisa, con la conferenza “What a Beautiful Quantum World”.

Marilù Chiofalo, membro del comitato e della giuria scientifica di Cosmos, reggina di origine, torna con entusiasmo nella sua Città per il Festival “per restituire ciò di cui si è nutrita”, ponendo “la periferia al centro della scienza”.

Chiofalo racconta la sua presenza e la sua sentita partecipazione a Cosmos : “Esiste un terreno comune di incontro tra chi fa scienza e le/i cittadine/i che fruiscono ogni giorno delle idee e tecnologie – il cuore e il corpo – che la scienza produce: è la periferia della conoscenza. Qui si incontrano le idee delle persone e quelle create da scienziate e scienziati, su come funziona la Natura. Le persone con i propri dubbi o incrollabili credenze. Le persone di scienza con le incertezze connaturate al processo di pensiero scientifico. Questo procede nell’umano creare per errori, cioè la verosimiglianza (piuttosto che la creazione perfetta di qualche divina verità) generata dalla connessione tra teorie astrattissime e approssimate, ed esperimenti concretissimi e imperfetti almeno per gli strumenti di misura. In questo terreno accade un emozionante ed entusiasmante impensabile: si trasformano le idee delle persone e di chi fa scienza, e la bellezza della scienza prende corpo: una potentissima connettrice tra astrazione e realtà, errore e rigore, passato e futuro, capace di trasformare il mondo. Saper incuriosire e nutrire una moderna mente scientifica è una forma di responsabilità per ogni scienziata e scienziato nella propria ricerca e innovazione, per offrire a cittadine e cittadini di ogni età e cultura, e a chi tra loro prende decisioni politiche, adeguati strumenti di lettura del nucleo e corpo della conoscenza, così che possano navigare con consapevolezza nella sua procellosa periferia. I libri finalisti al Premio Cosmos disegnano queste idee e il loro significato con parole accessibili, attraverso le storie concrete di scienziate e scienziati, non importa la loro fama. Il Festival Cosmos fa luce su questa visione di umanesimo scientifico, che è nato e pervade ogni coriandolo della mia terra di origine nel cuore della Magna Grecia, e del quale mi sono nutrita: mentre scalza salvavo piante e animali su per i torrenti dell’Aspromonte, a osservare il cielo con Angela Misiano e il suo Celestron, o a lavorare all’opera di me ascoltando maestre e prof di ogni genere in tutte le aule, dalle elementari al mio Classico, dove arrivavo rigorosamente in ritardo per cronos e puntualissima per il mio kairos. Nell’incontro “What a Beautiful Quantum World” condividerò con le e gli studenti le meraviglie della fisica e delle tecnologie quantistiche, una periferia ancora troppo poco conosciuta e molto rivoluzionaria per le nostre vite e modo di pensare la realtà di cui abbiamo diretta esperienza. Sono grata a Gianfranco Bertone per avermi coinvolto nel comitato scientifico di questa epica avventura, e felice di restituire oggi quel nutrimento alla mia Città che nel Festival ha deciso con visione di investire, moltiplicato con i frutti di una vita di esperienze diverse, convinta che nel prosperare della cultura come distintiva e inesauribile risorsa sia la radice di uno sviluppo economico sostenibile e duraturo, che nessuna gramigna può soffocare.”

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