“Può essere considerato turistico ed economicamente sostenibile per un’istituzione pubblica locale un evento (il Concerto di Coez dopo la mezzanotte del 31 dicembre scorso), durato di fatto circa un’ora, costato almeno 234 mila euro (stando ai soli dati pubblicati ad oggi) e che ha generato, in una Città d’Arte di 74 mila abitanti e due centri storici di prestigio, soltanto 99 pernottamenti(una notte),dichiaratamente motivati da quell’evento in sole 9 strutture ricettive delle 46 risultate aperte sulle 106 disponibili e con un incasso stimato di meno di 3000 euro (per un costo di 30 euro in media a persona)? – Secondo un rapporto realizzato dal Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica (Ciset) dell’Università Ca’ Foscari di Venezia con Confcommercio Italia e Agis nel 2019, ogni euro investito nell’evento identitario e distintivo (EID) Notte della Taranta (della durata di 22 giorni, con il concertone finale a Melpignano in provincia di Lecce) produce 14 euro di spesa dei visitatori per 5 euro di valore aggiunto (ovvero circa 17 milioni nell’edizione del 2019 di cui 13 milioni per servizi e 6 di valore aggiunto nel territorio, a fonte di 1,2 milioni investiti nell’organizzazione).
Ruota attorno a questa citata misurazione ed a quell’interrogativo principale iniziale il monitoraggio comparativo proposto dall’associazione europea Otto Torri sullo Jonio attraverso il proprio progetto Nostos – Identità Tempo Ospitalità, i cui risultati e le cui valutazioni sono stati presentati dal direttore dello storico sodalizio Lenin Montesanto, nel corso di una conferenza stampa svoltasi stamani (sabato 21 gennaio) nell’area urbana di Corigliano.
Sono state intervistate 100 delle 106 strutture ricettive censite su tutto il territorio comunale. Hanno risposto in 84 (10 delle quali hanno curiosamente rifiutato di fornire dati). Meno della metà (46) sono risultate aperte per Capodanno. Di queste soltanto 21 hanno fatto registrare dei pernottamenti (84 dei quali di provenienza territoriale e regionale) e meno della metà (9) hanno ospitato visitatori che hanno scelto Corigliano-Rossano per la notte del 31 dicembre, motivati dal Concerto di Coez. Nessun pernottamento, invece, dichiaratamente motivato da eventi proposti nel calendario istituzionale è stato registrato per il lungo ponte dell’Epifania di quest’anno. Rispetto alle 46 strutture aperte a Capodanno ricontattate, soltanto 6 hanno fatto registrare 14 pernottamenti (con durata media di 4 giorni) ma con altre motivazioni e con un incasso stimato di 420 euro.
La rilevazione e misurazione proposta da Otto Torri/Nostos si è concentrata anche sulla soddisfazione economica dichiarata dalle attività commerciali aderenti allo specifico bando comunale per l’assegnazione di spazi adiacenti la piazza che ha ospitato l’evento-concerto in questione. Dei 5 assegnatari, 3 hanno dichiarato perdite, uno pareggio ed uno soltanto ricavi. Queste le principali motivazioni registrate nelle interviste telefoniche ai titolari delle attività: scarso preavviso e poca comunicazione dell’evento; inefficace posizione degli stand; utenza commerciale ridotta rispetto alle previsioni; non attrattività della proposta commerciale dopo la mezzanotte del 31.
Il monitoraggio suggerisce quindi una comparazione tra le modalità di promozione ed organizzazione dell’evento di Capodanno di Corigliano-Rossano con alcune delle principali destinazioni turistiche di successo in tutto il Sud: da Palermo a Salerno, da Napoli a Bari a Matera, i rispettivi eventi di Capodanno sono stati promossi dal 2 al 13 dicembre massimo. Corigliano-Rossano soltanto dieci giorni prima, seguito, per gli altri principali concerti di Capodanno in Calabria, da Cassano Jonio, Catanzaro e Cosenza.
Ma è sull’orario di inizio del concerto che sarebbe dovuto essere appunto di Capodanno che Corigliano-Rossano fa registrare una curiosa anomalia. Mentre nelle principali destinazioni turistiche meridionali gli stessi eventi, promossi settimane e settimane prima, sono iniziati dalle ore 20 di Napoli alle ore 23 di Matera (fino massimo alle 00.15 di Cassano Jonio), quello di Coez è iniziato un’ora dopo la fatidica mezzanotte. – Nell’analisi degli eventi di Capodanno al Sud rilevo a parte merita il caso di Tropea che, senza alcun concerto organizzato dall’Amministrazione Comunale, fa registrare (dati diffusi dall’ente e dalla rete commerciale) il tutto pieno oltre che nei corsi e nelle piazze del borgo storico anche nelle attività commerciali, in particolare dalla mezzanotte all’alba. Numeri di presenze straordinarie (rilevate dalle strutture ricettive e dalle transazioni di parcheggi) confermate per tutta la giornata del 1 gennaio 2023, con un concerto (costo 2000 euro) iniziato alle ore 18.
Analogo monitoraggio Otto Torri/Nostos fa sulle cosiddette luminarie, delle quali l’Amministrazione Comunale ha annunciato nei giorni scorsi il prolungamento nel mese di gennaio, sull’esempio di altre famose destinazioni turistiche come Salerno e Bari.
La comparazione con quelle due Città e con altre in cui si sono tenuti eventi specifici con luci artistiche (diverse dalle tradizionali luminarie) promosse con naming ad hoc fa emergere: 1)ancora una volta la tardiva promozione e comunicazione anticipata di Corigliano-Rossano (iniziata di fatto 24 ore prima dell’inizio delle installazioni il 7 dicembre rispetto ad esempio al 23 febbraio di Napoli, al 21 luglio di Salerno, al 14 ottobre di Tropea, al 31 ottobre di Bari etc); 2) l’ubicazione motivata e privilegiata nei rispettivi centri storici (mentre a Corigliano-Rossano la maggior parte delle luminarie ha interessato soprattutto altre aree urbanizzate); 3) il naming specifico dell’evento considerato in tutte le principali destinazioni, mentre le luminarie di Corigliano-Rossano si configurano soltanto come un arredo urbano temporaneo connesso al calendario delle iniziative; 4) un monitoraggio delle presenze e della soddisfazione della rete commerciale fatto registrare e puntualmente comunicato (da istituzioni e associazioni di categoria) in tutte le principali destinazioni prese in esame; rispetto invece all’assenza di ogni rilevazione possibile per le luminarie installate e prolungate a Corigliano-Rossano con la dichiarata motivazione di voler così promuovere i consumi commerciali nelle sole aree interessate (dalle quali sono stati esclusi i centri storici); un annuncio istituzionale che dovrebbe essere seguito da una corrispondente rilevazione degli incassi determinati dalla scelta adottata. – Menzione a parte merita anche in questa rilevazione il caso Tropea il cui evento con luci artistiche, inaugurato il 26 novembre, ha fatto registrare (in attesa degli altri dati commissionati dall’ente a società specializzate) un numero di transazioni (13.000) per parcheggi triplicato rispetto allo stesso periodo del 2021, con la quasi totalità della attività commerciali aderenti ed aperte e numeri di visitatori superiori ai picchi di agosto 2022 (dati forniti dall’ente e dall’associazione commercianti cittadina).
Con una spesa complessiva certificata di 374.980,50 euro per il solo periodo di Natale-Capodanno-Epifania, da considerarsi parziale alla luce delle sole determine pubblicate al 5 gennaio scorso (e che con ogni probabilità potrebbe arrivare a poco meno di 500 mila euro), l’Amministrazione Comunale di Corigliano-Rossano conferma un metodo già adottato per gli analoghi eventi di luglio e agosto (la cui spesa certificata ammonta ad 872.848.04 euro) e per i quali: 1) non è stato e non viene previsto alcun investimento in promozione, comunicazione e marketing fuori dal perimetro territoriale, regionale, nazionale o addirittura internazionale; 2) non è stata resa nota ad oggi alcuna reale misurazione dell’effettivo ritorno turistico ed economico, ovvero dei pernottamenti dichiaratamente motivati dalla capacità attrattiva dei singoli eventi proposti o dell’eventuale brand della destinazione turistica (l’unico dato parziale ad oggi disponibile è quello della tassa di soggiorno per un introito di circa 300 mila euro).
Una spesa complessiva parziale (in fase di aggiornamento) di 1.247.828,54 euro – emerge dal monitoraggio – per l’organizzazione (senza promozione) di eventi non qualificabili turistici in senso stretto ma di intrattenimento sociale per residenti. Un metodo che, alla luce della sproporzione (laddove monitorata) tra spesa pubblica e arrivi/pernottamenti/motivazioni o purtroppo dell’assenza di ogni rilevazione successiva pone, se questi dati sono confermati, degli interrogativi sulla sostenibilità economica di questo indirizzo politico-amministrativo.
Interrogativi che vengono rafforzati – ha concluso Lenin Montesanto – anche da ulteriori riflessioni e risultanze, accennate nel monitoraggio ma che meritano altri approfondimenti: 1) nessuno degli eventi di intrattenimento residenti organizzati, sia nel periodo luglio-agosto, sia a dicembre, risulta collegato ad uno dei diversi e probabili Marcatori Identitari Distintivi (MID) della Città d’Arte con due centri storici; 2) per lo stesso analogo concerto di Capodanno, nel Capoluogo di Provincia, Cosenza, sono stati documentati e pubblicamente resi noti prima dello svolgimento dell’evento (a differenza della sistematica pubblicazione tardiva dei costi per eventi a Corigliano-Rossano) costi complessivi ed onnicomprensivi di almeno 130 mila euro, con un risparmio di almeno 110 mila euro rispetto al Concerto di Coez; 3) il sito web ufficiale di promozione del brand degli eventi e, forse nelle intenzioni, della destinazione turistica di Corigliano-Rossano (incoro.it) risulta aggiornato, si fa per dire, ad aprile del 2022″.