“All’indomani del provvedimento con cui la Regione ha negato alla società olandese Renewables il rilascio dell’Autorizzazione unica, per istallare quattro pale eoliche di 200 metri di altezza ciascuna nella foresta di località Carbonaio in Monterosso Calabro, Italia Nostra partecipa all’incontro indetto dai Comuni di Monterosso Calabro, Capistrano e Polia e continuerà a impegnarsi, come sempre, a favore della tutela e salvaguardia del patrimonio culturale e paesaggistico delle Serre Vibonesi, bene comune di tutti i cittadini”.
E’ quanto affermano, in una nota, Teresa Liguori, consigliere nazionale Italia Nostra e Nicola Rombolà, presidente della sezione di Vibo Valentia dell’associazione in relazione alla vicenda che ha portato al no della Regione alla realizzazione di un impianto eolico nel bosco del comune del Vibonese.
“Un’occasione per ringraziare i protagonisti di questo successo – è detto nella nota – condiviso e partecipato: Kalabria Trekking, Wwf, Vitambiente, Lipu e le altre associazioni di Monterosso Calabro che hanno condiviso la battaglia assieme a tante altre persone. Il provvedimento ha permesso di evitare l’abbattimento di migliaia di alberi secolari, in un contesto ambientale ed ecosistemico di altissimo pregio e di rara suggestione paesaggistica, costituito da faggi ed abeti bianchi.
È stato preservato un habitat ricco di biodiversità, tra cui fauna e flora a rischio di estinzione, e protetto un contesto paesaggistico naturale e storico-culturale unico, quello delle cosiddette niviere”.
“L’Associazione si augura – sostengono Liguori e Rombolà – che l’odierno successo possa rappresentare, per la Regione, un vero e proprio cambiamento di rotta alla luce di una nuova consapevolezza. Italia Nostra rinnova la richiesta di abolizione degli incentivi all’eolico, i più alti d’Europa. La Calabria non merita più quello che è accaduto negli ultimi decenni: saccheggio e distruzione, nel nome (abusato) delle energie rinnovabili, delle sue risorse ambientali, paesaggistiche, storico-culturali, ciò senza alcun ritorno economico, né per la Regione Calabria, quale ente pubblico, né per i suoi abitanti”.