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Emergenza SIN di Crotone, CNDDU: “Appello per la tutela dei diritti fondamentali al presidente Occhiuto e al sindaco Voce”

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU), alla luce delle più recenti evidenze scientifiche e delle dichiarazioni istituzionali in merito alla condizione del Sito di Interesse Nazionale di Crotone, esprime forte preoccupazione per la persistente vulnerabilità del territorio e per l’equilibrio sempre più precario tra necessità di risanamento ambientale, tutela della salute pubblica e sviluppo economico.
Le dichiarazioni del dott. Pasquale Montilla, oncologo e consulente scientifico, che ha sottolineato la persistente sottovalutazione del rischio chimico e della cancerogenesi ambientale da contaminanti industriali, devono essere accolte con la dovuta serietà, alla luce anche dei più recenti riscontri istituzionali. L’avvio degli scavi per la bonifica dell’area ex industriale e la contestuale richiesta di monitoraggio epidemiologico da parte del Commissariato straordinario per il SIN, rappresentano un primo, seppur parziale, riconoscimento della criticità profonda in cui versa il territorio. Tuttavia, l’assenza di un piano trasparente e strutturato di sorveglianza sanitaria, il mancato ricorso sistematico al principio di precauzione e l’apertura a nuovi impianti industriali ad elevato impatto ambientale continuano a sollevare interrogativi gravi e irrisolti.
È per queste ragioni che il Coordinamento rivolge un appello forte, consapevole e rispettoso al Presidente della Regione Calabria e al Sindaco di Crotone, affinché si pongano come garanti attivi e vigili di un processo che oggi ha bisogno non solo di mezzi tecnici e risorse economiche, ma soprattutto di volontà politica e visione costituzionale. Non è più sostenibile affrontare la bonifica come un fatto tecnico, disgiunto dalla qualità della vita e dalla salute dei cittadini. Serve un’azione istituzionale che riconosca come priorità assoluta la messa in sicurezza reale della popolazione, non solo attraverso l’asporto dei rifiuti e la mitigazione dei suoli, ma con una campagna di screening ambientale e sanitario mirata, duratura, trasparente, e fondata su dati aperti e pubblicamente consultabili.
In un’area da troppo tempo segnata da esposizione cronica a contaminanti chimici, la presenza di nuovi impianti produttivi ad alto impatto non può che rappresentare un rischio sistemico ulteriore, in grado di compromettere definitivamente l’equilibrio biologico, sanitario e sociale di una comunità già provata. La posta in gioco non è più solo ambientale: è etica, civile, costituzionale. E chi rappresenta i cittadini oggi ha il dovere morale di sottrarsi alla logica dell’emergenza e del compromesso e di abbracciare con responsabilità e rigore una visione capace di costruire futuro.
Il CNDDU si rende disponibile a collaborare con le istituzioni regionali e locali affinché nelle scuole del territorio siano attivati percorsi educativi e formativi stabili incentrati sui temi della cittadinanza ecologica, del diritto alla salute e della prevenzione ambientale, come segnale concreto di un impegno generativo che parte dall’istruzione e investe sulle nuove generazioni. In un tempo in cui la sfiducia verso le istituzioni cresce, la coerenza tra parole e azioni è ciò che può restituire credibilità, speranza e giustizia. E la giustizia, in territori come Crotone, inizia dal rispetto concreto della vita.

 

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