Nota della consigliera comunale, Daniela Palaia
Le notizie riportate dalla stampa, secondo cui la struttura commissariale di Occhiuto avrebbe richiesto al ministero della Salute fondi Inal a copertura integrale dei costi di costruzione del nuovo ospedale di Catanzaro, ci rivelano una verità e, tanto per cambiare, ci insinuano un dubbio di non poco conto.
La verità è che, nonostante le innumerevoli rassicurazioni del commissario, che però per mesi si è guardato bene dal suffragarle con atti formali, le risorse per Catanzaro non c’erano, erano state dirottate altrove, con buona pace dei creduloni disposti a bere qualsiasi cosa venga loro detta “ex cathedra”.
Ora Occhiuto ci conferma che le nostre riserve erano fondate e che gli allarmi che abbiamo lanciato tenendo alta e viva la guardia sugli interessi di Catanzaro non sono stati senza ragione. C’è solo da sperare, a questo punto, che la sua richiesta venga accolta e che le risorse per il nuovo ospedale, finalmente, arrivino.
Purtroppo, però, il clima non può dirsi migliorato perché, come detto, le notizie apparse sulla stampa ci hanno rivelato la verità ma anche insinuato un dubbio, un interrogativo che giriamo al presidente commissario.
I fondi Inail richiesti per il nuovo ospedale sarebbero comprensivi di quelli necessari per “l’acquisizione dell’area”. Bene, anzi, benissimo. Ma “quale” area? È quello che vorremmo sapere da Occhiuto. Il tema della localizzazione è, anche in queste ore, oggetto di dibattito, a tratti aspro, perché la materia riguarda la città e le sue istituzioni rappresentative. Dunque cosa intende fare, il presidente commissario? Utilizzare i suoi poteri straordinari e bypassare il necessario confronto democratico? Perché inserire quella voce di spesa, nella nota inviata al ministero? Si è già deciso, Occhiuto ha già deciso, dove dovrà sorgere il nuovo ospedale passando ancora una volta sulla testa di Catanzaro e dei catanzaresi? Sappia che, se è questa la sua intenzione, faremo di tutto per impedirglielo.
Speriamo che il chiarimento stavolta arrivi in tempi rapidi e non si dia inizio a un nuovo balletto di bugie e ambiguità.