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Nuove Dame e Cavalieri Templari Federiciani: il saluto del Gran Priore Falsetta

Nell’ambito della cerimonia d’investitura di Dame e Cavalieri svoltasi ieri nella “Chiesa della Nostra Signora di Lourdes” di Castrovillari, promossa dal Comandante Generale della Legione “Militia Clementiae” Avv. Dario Giannicola e corredata dalla Santa Messa officiata da Don Pietro Martucci, l’Avv. Filomena Falsetta ha espresso, in qualità di Gran Priore del Sovrano Ordine Monastico Militare dei Cavalieri Templari Federiciani per la Calabria e alla presenza del Gran Maestro S.E. Corrado Maria Armeri, il suo saluto di benvenuto nell’Ordine alle nuove Dame e ai nuovi Cavalieri.

Siamo lieti di accogliervi nel cuore della nostra tradizione – ha affermato Falsetta -, che riflette quel connubio di valori tra Sicilia e Calabria, insito nella nostra autorevole guida Corrado Maria Armeri, fondamentale non soltanto per la gestione internazionale dell’Ordine, ma per la promozione dei suoi principi e la salvaguardia delle sue tradizioni.

Da qui, dunque, il ringraziamento al Gran Maestro Armeri, per la sua capacità di ispirare, orientare e far crescere.

Proprio in quel cuore, d’ora in poi potrete trapiantare capacità e passione, forti della consapevolezza che la giustizia, la fede cristiana e il servizio all’umanità sono le pietre miliari del nostro percorso, che poseremo per le nuove generazioni, soprattutto alla luce del complesso momento storico che stiamo affrontando, e con le quali potranno mettere in piedi la struttura valoriale della propria vita.

Il Gran Priorato della Calabria è qui per accompagnarvi e sostenervi attraverso una fattiva collaborazione con le Legioni, nel rispetto reciproco di un autonomia decisionale e di azione e all’insegna dello spirito dei valori dell’Ordine.

Infine, il ringraziamento a Don Pietro Martucci, nel quale noi Templari, nel contesto dei nostri principi cavallereschi, vediamo un modello di virtù e una guida spirituale, in quanto incoraggia tali valori non soltanto nella parrocchia ma anche nella società, dimostrando in tal modo come la cavalleria e la fede siano indissolubilmente unite – ha concluso.

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