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A Catanzaro Giuseppe Cederna entusiasma con il suo “Otello”

La gelosia folle che divampa in teatro e consuma i personaggi. “Otello” è andato in scena ieri sera al Teatro Comunale di Catanzaro, nell’ambito della rassegna teatrale di AMA Calabria, diretta da Francescantonio Pollice, con una versione originale della tragedia di William Shakespeare. Nell’adattamento di Francesco Niccolini, nel ruolo di Iago, Giuseppe Cederna è il protagonista machiavellico di questo lavoro unico, in grado di offrire una visione particolare dei fatti narrati dalla penna del drammaturgo inglese.

Influenzato dal cortometraggio “Che cosa sono le nuvole?” di Pier Paolo Pasolini, il regista Emanuele Gamba propone una versione interessante e priva di fronzoli dell’opera shakespeariana, all’interno di una scenografia in cui regna la penombra. E’ in questo ambiente che all’inizio si muove Iago, disinvolto nel suo incedere, mentre canta quasi sommessamente la canzone di Domenico Modugno musicata per il lavoro di Pasolini.

Regista e burattinaio dei personaggi, Giuseppe Cederna posiziona le sedie ai lati del palco, mentre una luce illumina gli attori che bussano, mettendo in evidenza la loro presenza. In quello che sembra uno scenario teatrale, in cui sono presenti anche un baule con le rotelle e due attaccapanni, Iago/Cederna li chiama uno alla volta, presentandoli con i loro pregi e difetti, rivestendo il ruolo del perfetto capocomico prima di lasciarsi andare ai piani malefici di Iago.  Da qui prende vita la narrazione della storia, nella quale ognuno dei personaggi è “vittima” di Iago, che con grande abilità tesse le trame che indirizza il destino di ogni personaggio.

Che sia seduto sulla sedia da regista o in ogni altro posto del palcoscenico, è Iago a manovrare i fili dei burattini/attori conducendoli verso un vortice di emozioni che li porteranno alla distruzione. Un perfetto manipolatore di animi umani che determina gelosia, rabbia, vendetta e odio in ognuno di loro. Immagine resa alla perfezione quando declama «Questo bel teatrino non esisterebbe se non ci fossi io».

Ed è un teatro nel teatro quello a cui si assiste in questa versione dell’“Otello”. Una magia che trova spazio nella pausa in cui gli attori, svestiti dei loro costumi, si interrogano sul senso della vita. Un momento che culmina con una riflessione di Otello (Dimitri Frosali): «perché non mi sono fermato?». In quegli attimi e in quelle domande che ognuno pone dubbi sulle azioni dei propri personaggi, rei di non saper reagire alle trame ordite da Iago, che li zittisce con una frase perentoria: «io sono il cattivo, ma dico solo quello che non siete capaci di confessare».

E’ l’inizio dell’epilogo, in cui il destino di ogni personaggio viene tracciato con perfidia da Iago. Dal tono comico, quasi grottesco della prima parte si passa alla tragedia finale che lascia agli spettatori numerose riflessioni. L’agilità fisica di Giuseppe Cederna, unita alla sua eccellente esperienza attoriale, lo rendono uno Iago onnipresente. Non esce mai di scena e osserva sempre tutto, prima con l’occhio critico del regista e poi con l’occhio furbo di Iago. A lui va il grande merito di essere riuscito ad equilibrare il ruolo del crudele personaggio shakespeariano a quello del capocomico.

L’adattamento teatrale di Francesco Niccolini dona ad “Otello” una fresca reinterpretazione della tragedia, contornandola anche da elementi anacronistici rispetto ai tempi in cui si svolge la storia. Ne è un esempio la dolcissima “Cheek to cheek”, composta da Irving Berlin, che fa da colonna sonora all’effimero momento di gloria di Iago, lieto di essere entrato in possesso del fazzoletto di Desdemona. Improvvisando passi di danza sulle note del brano, il pezzo di stoffa sarà lo strumento che porterà alla cieca gelosia di Otello e che segnerà il passaggio dalla commedia alla tragedia.

Ogni personaggio è una pedina nelle mani di Iago, pupi i cui fili sono mossi soltanto da lui. L’infantile e speranzoso Roderigo, interpretato dall’espressivo e divertente Lorenzo Carmagnini, non si rende conto della fiducia che mal ripone in Iago. Andrea Costagli riesce a donare la giusta spavalderia al bel Cassio, che nel piano malvagio del protagonista, diviene il terzo incomodo nel matrimonio tra Otello e Desdemona.

L’unica che non si lascia incantare troppo da Iago è la moglie Emilia, interpretata da Giuliana Colzi, bravissima nel vestire anche i panni del superficiale Doge di Venezia. A completare il quadro dei personaggi vittime della malvagità immotivata di Iago sono Montano, i cui panni sono vestiti da Elisa Proietti che riesce a passare con disinvoltura ad interpretare la sfrontata Bianca. A completare la Compagnia, Brabanzio, padre irremovibile di Desdemona, con Riccardo Naldini che si sdoppia interpretando anche il ruolo di Lodovico.

Nell’atmosfera cupa sempre presente, metafora dell’anima oscura di Iago, nel tragico finale il capocomico smette i panni di Iago per recitare un estratto di un’altra tragedia shakespeariana, “Macbeth”«La vita non è altro che un’ombra che si allontana, un povero attore si sgola e si affanna sulla scena e poi non lo ascolta più nessuno. È una storia raccontata da un idiota, piena di rumore che poi non significa niente!». È questo il segno che la compagnia si impegnerà a dar vita ad un altro spettacolo, continuando ad alimentare la meravigliosa macchina del teatro. “Otello” termina con questa metafora della vita tra gli applausi calorosi degli spettatori rivolti agli attori. Un apprezzamento rivolto anche all’originalità della regia di Emanuele Gamba e all’adattamento di Francesco Niccolini

“Otello” sarà replicato questa sera al Teatro Grandinetti di Lamezia Terme.

Il prossimo appuntamento della stagione teatrale di AMA Calabria sarà la divertente commedia “Forbici & Follia” con degli interpreti ben conosciuti nel mondo del cabaret e della stand-up comedy come Max PisuNino Formicola e Giancarlo Ratti. Lo spettacolo che è un’esplosione dinamica, assolutamente diversa di sera in sera, andrà in scena venerdì 14 marzo al Teatro Comunale di Catanzaro e sabato 15 marzo al Teatro Grandinetti di Lamezia Terme. Entrambi alle ore 21.

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