«Quali risorse si intendono mettere immediatamente a disposizione del Comune di Tropea al fine di procedere ai lavori urgenti di ripristino del lungomare? Quali opere di mitigazione del rischio erosivo sono state realizzate nel Comune di Tropea e quali, allo stato, pur programmate e finanziate, non sono state ancora realizzate? È stato concluso l’accordo con l’Università Mediterranea e con l’Unical per l’aggiornamento e la rivisitazione del Masterplan? È stato già programmato ed è iniziato un nuovo ed approfondito studio sul fenomeno erosivo nel litorale vibonese, ed in particolare sul tratto di costa di Tropea?».
Sono i quesiti contenuti in un’interrogazione a risposta scritta che il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo (presidente del Gruppo misto – Liberamente progressisti) ha posto al presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto a seguito delle mareggiate che, nei giorni scorsi, hanno interessato il litorale vibonese arrecando considerevoli danni, in particolare, al lungomare di Tropea.
«Puntualmente – si segnala in premessa -, e in modo particolarmente intenso nel periodo invernale, il litorale tropeano, notevolmente esposto ad eventi erosivi, fragile e privo di efficace protezione, viene totalmente devastato da inondazioni e conseguenti danni alle proprietà e alle infrastrutture costiere. La diretta conseguenza di questo progressivo fenomeno, oltre al grave ed inesorabile decremento della spiaggia, è costituita dalla puntuale necessità di ripetuti, dispendiosi e sempre meno risolutori interventi di ripristino a carico dei privati e della Pubblica amministrazione. Visto l’approssimarsi della stagione estiva – si legge ancora nel testo dell’interrogazione -, è urgente intervenire con lavori di risistemazione del lungomare di Tropea. È altrettanto necessario programmare opere di difesa della costa realmente efficaci, facendo precedere le medesime da una più efficace e puntuale attività di studio, di progettazione, di adeguamento degli interventi già effettuati ed evidentemente del tutto insufficienti». Da qui, ad avviso dell’interrogante, la necessità di «approntare al più presto una più efficace e risoluta opera di contrasto al fenomeno».