Domani 24 gennaio alle ore 17:00 presso la Biblioteca Stefano Rodotà, in occasione della Giornata della Memoria, il Liceo Classico Telesio insieme alla Fondazione Mancini ricorda
Arpad Weisz.
«Lei conosce Arpad Weisz?». Con questa domanda, conficcata nella mente e nel cuore, Matteo Marani, giornalista, ricercatore bolognese e presidente della Lega Pro di calcio, ha condotto la sua indagine sull’allenatore ungherese di origine ebraica. Con il libro “Dallo scudetto ad Auschwitz” egli ripercorre la storia di questo rivoluzionario allenatore ucciso dai nazisti, e che per primo modernizzò il mondo del calcio: preparazione atletica dura, ruoli fissi, tattiche e schemi. Weisz non fu però solo un teorico, ma soprattutto un vincente: uno scudetto con l’Inter, nel 1929, e due scudetti al Bologna, allenato dal 1935 al 1938. Quell’anno però vennero emanate le leggi razziali. Arpad fu allontanato dall’Italia con la famiglia. Prima a Parigi e poi Dordrecht, Olanda. Riuscì ancora a dare prova del suo talento di allenatore; ma ormai era tardi: i nazisti stavano conquistando quasi tutta l’Europa. Fu catturato e nella deportazione venne separato dalla famiglia, la moglie Elena e i figli Roberto di 12 anni e Clara di 8 anni, morti nella camera a gas di Birkenau il 5 ottobre del ’42. Arpad morì invece il 31 gennaio 1944 ad Auschwitz.
“Dallo scudetto ad Auschwitz. La storia di Arpad Weisz, allenatore ebreo” è un libro che commuove e indigna, frutto di una ricerca quasi investigativa, anagrafica e archivistica, che ha ripercorso tutte le tappe di Weisz in Europa; un racconto vero di resilienza, tragico ed emozionante, per far riemergere dagli abissi del Novecento la vicenda umana e professionale dell’allenatore ebreo, divenuto dopo la sua morte un fantasma (una storia la sua dimenticata da tutti per più di sessant’anni), poi un simbolo della lotta contro ogni odio e della sofferenza causata dalla discriminazione. Matteo Marani ha ridato dignità ad un uomo ed alla sua famiglia recuperandone la memoria. A conversare con l’autore i Professori Pierluigi Pedretti e Leonardo Spataro. Porteranno i loro saluti Giacomo Mancini, a nome dell’omonima Fondazione che ha patrocinato l’evento e il Dirigente del Liceo Telesio, Ing. Domenico De Luca.