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Reggina, incroci… Mondiali: domenica sfida Inzaghi-Cannavaro al “Granillo”, il Benevento primo di sei ostacoli

di Paolo Ficara – Eppur si gioca. Con l’attenzione mediatica del mondo pallonaro interamente rivolta alla Coppa del Mondo in Qatar, solo i rispettivi tifosi delle 20 squadre di Serie B sanno che nel prossimo weekend si torna in campo. Con gare maggiormente distribuite alla domenica, vista l’assenza della categoria superiore. Sarà il caso della Reggina, seconda in classifica, che il 27 novembre alle ore 12:30 ospiterà il Benevento.

INZAGHI CONTRO IL SUO PASSATO – Il tecnico amaranto riabbraccerà Fabio Cannavaro, suo capitano al Mondiale vinto nel 2006 a Berlino. I due sono spesso immortalati accanto, nei trascorsi in azzurro. Rappresentanti di un calcio che da zero a cento, in termini di nostalgia ispira mille. Percorsi molto diversi da allenatori, basti pensare che l’ex Pallone d’Oro è alla prima panchina italiana. Ricordi dolceamari per Inzaghi a Benevento: promozione da record nel 2020, retrocessione bruciante l’anno successivo dalla A alla B.

QUALE CALCIOMERCATO? – Indichi la salvezza come obiettivo, sei secondo in classifica e poi parli di interventi migliorativi a gennaio. Tutto ok, fratello. La realtà dice che ci sono ben sei gare prima del calciomercato invernale, in cui può cambiare tutto in meglio o in peggio, oppure rimanere uguale in termini di distanze in graduatoria. Ed anche pensando alle prestazioni dei singoli: se Ravaglia si dimostra ai livelli di Turati e se Santander esce dal letargo, significherà che non c’è da riparare a quelli che ad oggi sono due errori in ruoli chiave. Intanto sono stati mossi i primi passi per il rinnovo di Federico Giraudo, acquistato dieci mesi fa ed in scadenza a giugno 2024: chissà quanto durerà la politica dei contratti di durata pressoché simile ai (pochi) giovani e agli (innumerevoli) over 28.

EVOLUZIONE DELLA SPECIE – Dagli ultimi anni in A fino al 2015, la Reggina ha avuto un presidente che entrava spesso e volentieri nelle scelte tecniche. Oltre ad occuparsi in prima persona di calciomercato, fin dall’inizio della propria era. Oggi c’è un mister che si comporta quasi come un massimo dirigente: non mette soldi – ci mancherebbe – ma indica gli acquisti ed è l’unico a garantire presenza fisica quotidiana al centro sportivo, spiegando a tutto il personale cosa bisogna fare giorno dopo giorno. Prendetela come battuta, anche se guardiamo esclusivamente agli aspetti positivi di tale raffronto: Inzaghi è il nuovo Foti.

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