“Quello del Fentanyl non è un traffico limitato agli Usa. In Ue ci sono segnali in Portogallo e Gb. La nostra intelligence segnala un interessamento della ‘ndrangheta anche se stanno testando il mercato per verificare la convenienza del suo inserimento sul mercato”.
Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano durante la presentazione a Palazzo Chigi del ‘Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio del Fentanyl e di altri oppiacei sintetici’.
Mantovano ha spiegato che non è un traffico limitato agli Stati Uniti: per il Fentanyl vi è “un cartello criminale brasiliano e c’è un’intensa attività di fabbricazione in Messico. In Europa ci sono segnali in Portogallo e Gran Bretagna”. Riferendosi quindi alle norme penali rispetto allo spaccio di tale sostanza, Mantovano ha precisato che “le norme penali esistenti offrono una risposta adeguata in termini di sanzioni. Ciò anche perchè le tabelle sulle sostanze stupefacenti vengono costantemente aggiornate e quando compare una nuova droga, questa viene subito inserita ed il Fentanyl è già inserito nlle tabelle dal 2020”.
Rispetto ai rischi di presenza di Fentanyl sul territorio italiano, Mantovano ha precisato che un sequestro è stato effettuato a Piacenza nel 2023 per intermediazione di approvvigionamento della sostanza tra Cina e Usa ma, ha detto, “è un caso isolato”. Tuttavia, attualmente “ci sono indagini in corso che riguardano contatti con fornitori in Cina, anche se è un fenomeno circoscritto rispetto agli Usa”.
I numeri operò sono allarmanti anche in Europa: “Nel 2021 si contano 137 decessi da Fentanyl nell’Ue di cui 88 in Germania. Quindi la circolazione della sostanza c’è e questa è la ragione per cui – ha concluso – siamo al lavoro sul fronte della prevenzione”.