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Dal laboratorio “Baia Serrata” al workshop con Serena Sinigaglia: proseguono le iniziative di “Scena Nuda”

Dal laboratorio “Baia Serrata” al nuovo workshop su “L’empireo”. Proseguono le iniziative promosse dalla Compagnia teatrale “Scena nuda”, diretta da Teresa Timpano: dopo il laboratorio, condotto dal direttore artistico del “Nuovo Teatro Sanità” di Napoli, Mario Gelardi, che si è svolto dal 27 luglio al 2 agosto, dal 4 agosto è in corso, a Mannoli (Santo Stefano d’Aspromonte), il workshop “L’empireo”, diretto da una delle più importanti registe italiane, Serena Sinigaglia, con la partecipazione della cantante e compositrice Francesca Della Monica. Al termine, il 10 agosto, a Gambarie, il reading e un dibattito con la regista, nell’ambito del Face Festival e come iniziativa di apertura del progetto “Solo tu”, promosso da “Scena Nuda” e Piccola Opera Papa Giovanni.

 

Si è conclusa, dunque, qualche giorno fa, l’esperienza laboratoriale che ha visto giovani allievi guidati da Mario Gelardi nella costruzione della drammaturgia scenica di “Baia Serrata”, su testo di Elvira Buonocore. Al Circolo “Polimeni” gli attori hanno dato vita al reading finale – un coinvolgente percorso in una storia in cui si intersecano temi universali, come inclusione, attese e speranze – seguito da un interessante incontro sul tema della scrittura, declinato nelle sue diverse forme, teatrale, cinematografica, televisiva e radiofonica. Un momento di confronto e di approfondimento, animato dallo stesso Gelardi, che ha parlato della sua esperienza teatrale, con riferimento anche all’impegno sociale e alla scrittura drammaturgica che si costruisce in scena; da Emanuele Milasi, sceneggiatore reduce dal grandissimo successo come co-autore del film “La timidezza delle chiome”, che si è soffermato sulla scrittura cinematografica, anche in relazione al documentario, sulla nascita di un progetto filmico e sul suo sviluppo; e da Marco Di Gioia, autore e conduttore radiofonico e televisivo della Radiotelevisione Svizzera Italiana, che ha illustrato il lavoro autoriale e di scrittura di programmi, i cambiamenti e l’evoluzione del linguaggio radiotelevisivo, con uno sguardo anche ai nuovi strumenti comunicativi, come i podcast, che ha realizzato come autore e regista (con la serie “Taxi”).

Un reading e un incontro che hanno destato grande interesse nel pubblico e che hanno concluso il primo degli appuntamenti promossi da “Scena Nuda” nell’ambito del progetto “Reggio Fest”, sostenuto dal Comune di Reggio Calabria su fondi Mic, E’, inoltre, co-finanziato con risorse PSC Piano di Sviluppo e Coesione 6.02.02 – Regione Calabria – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura.

 

Dal laboratorio “Baia Serrata”, si diceva, al workshop con Serena Sinigaglia. La pluripremiata regista, che già lo scorso anno aveva condotto un laboratorio promosso da “Scena Nuda”, torna, dunque, a Reggio Calabria per dirigere un altro importante momento di approfondimento teatrale, primo step in vista della preparazione di una messinscena. Il workshop è in corso da ieri, 4 agosto, a Casa Ferro, a Mannoli, per concludersi il 10 con un reading e un successivo dibattito con Serena Sinigaglia, che si svolgeranno presso la Faggeta del Benessere, a Gambarie, alle ore 17,30, nell’ambito del Face Festival e come iniziativa di apertura del progetto “Solo tu”, promosso da “Scena Nuda” e Piccola Opera Papa Giovanni.

 

Al centro del workshop, “L’empireo”, di Lucy Kirkwood, un testo ambientato a metà del Settecento nell’Inghilterra rurale, che racconta “la storia di una giuria di dodici donne, convocate da un giudice che non può giustiziare per omicidio una ragazza, perché si dichiara incinta. La giuria femminile dovrà decretare la verità o meno di questa affermazione, e avrà, in questo modo, su di lei potere di vita o di morte. Da questo microcosmo femminile, emergono le questioni fondamentali e intramontabili della vita delle donne di qualsiasi epoca. Prima tra tutte, il trattamento iniquo che la legge scritta dagli uomini esercita ancora oggi sulle donne e sul loro corpo”.

L’epica, la coralità, l’essere una storia avvincente, un testo contemporaneo, ma ambientato nel ‘700: tutti elementi che hanno affascinato Serena Sinigaglia, insieme ad un altro aspetto, ovvero essere il primo testo teatrale in cui si è imbattuta “che affronta le tematiche di genere e lo fa senza concedere nulla alla retorica e alla banalità. E’ secco, ruvido, vero, al pari della realtà. E poi dà spazio alle attrici, 19 personaggi di cui 17 femminili. Una bella inversione di tendenza rispetto alla media dei personaggi pensati e scritti per le donne”.

Da queste riflessioni nasce l’idea di mettere in scena il testo, partendo da un primo lavoro laboratoriale, quello che si sta sviluppando, appunto, in questi giorni a Mannoli ed il cui esito sarà presentato a Gambarie. “L’Aspromonte – afferma la regista – risuona così precisamente dei temi e dei colori del testo, da essere la migliore location che potessi desiderare…basterà lasciarsi ispirare dai suoni, dai profumi, dalle luci, dalle asprezze di questa terra antica e misteriosa”.

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