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A Capo Vaticano viaggio nella Calabria di Bepi: conclusa la nona edizione di “Estate a casa Berto”

Quattro serate, quindici ospiti tra giornalisti, scrittori, registi, attori e musicisti, e una comunità di curiosi e appassionati che, ancora una volta, si è ritrovata nel cuore di Capo Vaticano per celebrare il ricordo e l’opera di Giuseppe Berto, Bepi per amici e familiari.

Si è conclusa così la nona edizione di “Estate a casa Berto”, il festival ideato e diretto da Antonia Berto, figlia dello scrittore veneto, e Marco Mottolese, che dal 5 all’8 settembre ha animato il giardino della casa calabrese di Berto con incontri letterari, dibattiti di attualità, concerti, cineforum e, per la prima volta, una mostra fotografica.

A fare da filo conduttore alle quattro serate che hanno celebrato i dieci anni della nascita del Family Festival, è stata la Calabria, in tutte le sue complesse sfaccettature e contraddizioni, che ha tenuto vivo il fuoco del dibattito sulla contemporaneità di Berto, tracciando geografie antropologiche, storiche e culturali.

Dal documentario di Domenico Lagano e la mostra di Angelo Maggio che hanno indagato il tema del “non-finito” calabrese tra ritualità, aspettative deluse e società in mutamento, all’inchiesta Rai di Virgilio Sabel del 1958 che offre uno sguardo sui problemi radicati nel Sud Italia e gli effetti del ridimensionamento voluti dal governo Italia all’indomani del boom economico. Un percorso che si è concluso nella serata finale del Festival, con la presentazione della riedizione de “La Fantarca” (Neri Pozza editore) – testo distopico e visionario di Berto del 1966 che affronta con sagacia e ironia il tema della questione meridionale – presentata, tra gli altri, dallo scrittore Diego De Silva, che ne ha firmato la prefazione, e da Pierfranco Bruni, Presidente della Commissione Cultura del Ministero.

«È sempre una grande emozione tornare qui, in Calabria, nella terra di Berto, e riscoprire altri aspetti di uno scrittore che costituisce un punto di riferimento di tutta la letteratura del Novecento – ha commentato Bruni -. Credo che quest’opera di Berto – La Fantarca – abbia segnato un tempo epocale per il Mezzogiorno e la Calabria. Lo scrittore gioca ironicamente, con una Calabria che parte e si trova in orbita, se vogliamo usare questo termine, vuol dire che Berto aveva ben capito il ruolo che poteva avere la Calabria, e che sta giocando oggi questa regione, a livello europeo sul piano culturale».

Grande partecipazione alla cerimonia della 31ma edizione del Premio Letterario Giuseppe Berto, ponte culturale tra Veneto e Calabria nel suo alternarsi tra Mogliano Veneto e Ricadi, aggiudicato quest’anno da “Inventario di quel che resta quando la foresta brucia” (TerraRossa) di Michele Ruol, in una serata evento presentata dal giornalista Giancarlo Loquenzi alla presenza del Presidente di Giuria Emanuele Trevi e con le letture dell’attrice Anna Ammirati.

«Qui a Capo Vaticano, nel Festival e nel Premio dedicato a Giuseppe Berto c’è veramente qualcosa di speciale – ha commentato Loquenzi, tra i giornalisti “resident” che hanno animato gli incontri del festival -. C’è una sensazione di famiglia che si ritrova e che ogni volta trova qualcosa di nuovo da condividere e da raccontare».

Molto apprezzati anche gli incontri che hanno visto protagonisti la lectio magistralis su Darwin dell’etologo e accademico dei Lincei Enrico Alleva, e il dibattito con il giornalista Massimo Sideri sul rapporto tra Italo Calvino e l’Intelligenza Artificiale. Spazio anche all’intrattenimento con l’esibizione tra musica e parole di Naip e il viaggio musicale nel mondo fiabesco degli Isobel Kara che per la prima volta si sono esibiti in Calabria.

“Estate a Casa Berto” è candidato all’Avviso “Eventi di promozione Culturale 2024″ finanziato con risorse PAC 2014/ 2020- Az. 6.8.3 dalla Regione Calabria – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura”. La nona edizione è stata realizzata con il patrocinio del Comune di Ricadi, in collaborazione con Taurianova Capitale del Libro 2024 e grazie al sostegno del main sponsor Distillerie Caffo, produttore del rinomato “Vecchio Amaro del Capo”, del contributo di Altrama Italia e degli sponsor tecnici Marchisa Vini, Cantina Masicei ed Enotria.

 

 

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