“Non esistono i coraggiosi, solo persone che accettano di andare a braccetto con la loro paura” - Luis Sepúlveda
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Il comune di Cinquefrondi in prima linea contro la violenza di genere

L’iniziativa per l’Eliminazione della Violenza si apre con le note del brano La Califfa di Ennio Morricone, a cura del Liceo Musicale di Cinquefrondi che si occupa di tutti gli intermezzi musicali della giornata. L’Assessora alla Parità di Genere, Giada Porretta, ringraziando tutti i collaboratori per la realizzazione della giornata, invita i presenti a riflettere sulla figura di Medusa, simbolo di una donna che non si piega e che, oltre a essere vittima di violenza da parte di un uomo, subisce un trattamento spregevole anche da parte di una donna e permette di comprendere che ieri come oggi la “colpa” viene sempre affibbiata al genere femminile.

Nel corso dell’evento, le psicologhe Tutino e Chiarini, attraverso l’analisi di filmati videografici, denunciano le dinamiche ricorrenti di abuso che le donne subiscono, invitando la cittadinanza a reagire per combattere l’erronea cultura della superiorità di genere. Le esperte sottolineano l’importanza di comprendere sentimenti come la rabbia e di non minimizzare la violenza, affinché si possa rompere il ciclo di omertà e ignoranza.

Significative le testimonianze dei relatori e delle relatrici, che nel corso della mattinata, evidenziano le gravi problematiche legate al patriarcato, al mancato rispetto della volontà altrui, ai matrimoni forzati, agli abusi e alle difficoltà subite dalle donne trans – frequentemente prese di mira – e per i quali non esistono aggravanti legali. Pregevoli le parole di Moussa, ospite a Cinquefrondi del progetto SAI, narranti la forza e il coraggio delle donne, la speranza che arrivi il tempo dell’ascolto e della libertà, e le sincere scuse da parte di un uomo per tutte le sofferenze provocate a una donna. Importante anche la presenza degli studenti e del Consiglio Comunale dei ragazzi, portatori di messaggi ricchi di fiducia verso relazioni sane e costruttive e verso l’uguaglianza tra i generi.

Il Sindaco di Cinquefrondi, Michele Conia, prima del suo intervento, invita la platea a osservare un minuto di silenzio nel ricordo di tutte le vittime di violenza.

La violenza contro le donne non è solo un problema individuale, ma una questione collettiva che riguarda tutta la società, le istituzioni, le famiglie e le comunità. Il nostro impegno passa attraverso azioni concrete: dalla promozione di politiche di supporto alle vittime, all’essere parte civile nei processi contro le violenze di genere, all’assegnazione della cittadinanza onoraria ad Annamaria Scarfò, simbolo della nostra vicinanza alle vittime. Stiamo inoltre lavorando alla creazione di un centro antiviolenza, progettato con il padre di Roberta Lanzino, a lei intitolato, e collaborando con associazioni e organizzazioni che ogni giorno offrono supporto alle donne vittime di violenza. La nostra responsabilità è quella di lavorare per garantire a tutte le donne, senza distinzione, una vita dignitosa, libera e rispettata.dichiara il Sindaco Conia.

Lo stesso esorta le donne presenti a riflettere sui segnali e sugli atteggiamenti inaccettabili e non giustificabili da parte di un uomo, invitandole a non cedere a manipolazioni, ma a reagire indignandosi e allontanando qualsiasi persona aggressiva o violenta, sia fisicamente che psicologicamente.

“Il patriarcato e l’omofobia devono essere condannati con fermezza. Etichette indecorose e vili sentenze come “Se l’è andata a cercare” non devono più essere pronunciate; solo così potremo distruggere la cultura dominante e intraprendere azioni concrete; solo così la teoria potrà divenire πρᾶξις (prassi) e simili giornate acquisiranno vero significato afferma Conia.

La rivoluzione inizia dal singolo, dal basso, e dal proprio piccolo, illuminandosi di rosso, la Casa Comunale di Cinquefrondi un forte segnale di impegno per il benessere comune, dimostrandosi così pronto ad agire concretamente per costruire una società più giusta e rispettosa dei diritti di tutti.

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