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Ridicolo a Reggio: la Chiesa peggiore d’Italia tratta Fedez come l’Anticristo

di Claudio Cordova – La storia della Chiesa in Sicilia o in Campania – per menzionare altri due territori non semplici – vanta gesti di generoso servizio e nobiltà d’animo. Mai lealtà e audacia hanno albergato in uomini di Dio, come nelle figure di padre Puglisi o don Peppe Diana. Solo per citare due esempi.

La storia della Chiesa in Calabria – e, nella fattispecie, di quella di Reggio Calabria – non annovera (tranne alcuni, pochissimi, casi noti a tutti) la voglia di stare dalla parte degli ultimi, la forza di opporsi allo strapotere, anche e soprattutto sociale, della ‘ndrangheta.

Sono a decine gli esempi di preti coinvolti in indagini giudiziarie, sia sotto il profilo penale, ma anche per quel che concerne il contesto in cui si muovevano, dialogando senza problemi e, anzi, con affinità, con boss e presunti tali. Senza dimenticare il fenomeno, ormai antico, degli “inchini” delle statue di santi e madonne davanti alle case dei boss, spesso ai domiciliari, durante le processioni.

Al contrario, la Chiesa reggina (o, almeno, alcuni suoi rappresentanti) sta levando la propria indignazione per il concerto che il rapper Fedez dovrebbe tenere a chiusura delle Festività Mariane, in programma a Reggio Calabria a partire da sabato prossimo.

Stucchevole.

E non perché chi scriva ami il tipo di musica propagata da Fedez. Ammesso che possa essere considerata tale. Né, tanto meno, una festa il cui folklore è tra i più beceri che esistano, attirando, evidentemente, una tipologia umana, dal capoluogo e dalle zone limitrofe, che solo generosamente si può definire “umano”. La cosiddetta “Festa Madonna” è ormai pressoché svuotata di ragioni culturali e religiose, ma quasi esclusivamente connotata di volgarità, di malcostume, con una città, in quei giorni, maleodorante e caotica. Spesso senza il rispetto delle più elementari regole di decoro, di igiene, di viabilità.

Per una volta, però, l’Amministrazione Comunale ha tentato di dare un tono decoroso all’offerta musicale e artistica della città. Fa ancora rabbrividire il ricordo di aver propinato Orietta Berti e Iva Zanicchi in occasione dello scorso 1 maggio. Oggi, invece, accanto ad altri artisti di sicura dignità (si pensi a Max Gazzè o Goran Bregovic) si sceglie di svecchiare il panorama cittadino, in occasione di una festa così partecipata. Fedez è, senza ombra di dubbio, uno dei personaggi più famosi in Italia. Avere la sua presenza in città non può che essere un miglioramento rispetto al clima da sagra di paese che si respira, costantemente, in ciò che avviene sul territorio.

Soprattutto se paragonato alla vicina Sicilia.

Ma ogni volta che si prova a ricordare a Reggio Calabria che non un paesino dell’entroterra, dove si mangia carne di capra e di maiale, ma una città sul mare, che potrebbe essere un importante centro del Mediterraneo (soprattutto ora, con un aeroporto che funziona) ecco che la pochezza della classe dirigente e pseudointellettuale prova a rimettere nuovamente sott’acqua la testa di chi vorrebbe solo prendere aria meno stantìa rispetto al clima normale della città.

Non sorprende, dunque, che una parte della imbelle Chiesa reggina trovi ora il “coraggio” di scagliarsi contro Fedez, per via del contenuto di alcuni suoi testi (per chi riesce ad ascoltarli, dato che tutto viene coperto dall’autotune). E, come spesso accade, come spesso è accaduto nella storia, la Chiesa fa da apripista per chi vuole accodarsi a posizioni reazionarie e discutibili. Si pensi ai Portatori della Vara, che sicuramente non usano un linguaggio da educande mentre svolgono il proprio prezioso servizio.

Il livello culturale della città è bassissimo. Un livello infimo in cui una Chiesa bigotta come quella reggina non può che sguazzare, riappropriandosi di un ruolo sociale che, invece, nei restanti 365 giorni dell’anno non ha. Non una parola sullo stato in cui versa il territorio, anche sotto il profilo economico e, quindi, comunitario. Non una parola, negli anni, di fronte ai danni enormi causati dalla ‘ndrangheta.

Solo persone che non hanno mai ascoltato la musica (quella vera) possono indignarsi per tutto ciò. Da sempre la musica (l’arte, in generale) è stata eccessiva, anticonformista, sacrilega. Agitare lo spettro di Fedez come se fosse l’Anticristo significa non aver mai viaggiato, non aver mai visto il mondo. Essere rimasti allo stato brado.

Reggio Calabria lo è.

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