“Io penso che un uomo senza utopia, senza sogno, senza ideali, vale a dire senza passioni e senza slanci sarebbe un mostruoso animale fatto semplicemente di istinto e di raziocinio, una specie di cinghiale laureato in matematica pura” - Fabrizio De Andrè
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Riace: il pg chiede condanna a 10 anni e 5 mesi di reclusione per Mimmo Lucano

La Procura generale di Reggio Calabria ha chiesto la condanna a 10 anni e 5 mesi di carcere per Mimmo Lucano, l’ex sindaco di Riace e principale imputato del processo “Xenia” nato da un’inchiesta della guardia di finanza sulla gestione dei progetti di accoglienza dei migranti nel piccolo paese della Locride. Davanti alla Corte d’Appello di Reggio, presieduta da Giancarlo Bianchi, si è conclusa la requisitoria dei sostituti procuratori generali Adriana Fimiani e Antonio Giuttari che hanno chiesto per Lucano una pena inferiore rispetto a quella inflitta dal Tribunale di Locri che lo aveva condannato a 13 anni e 2 mesi di reclusione.

Dieci anni e 5 mesi di reclusione. Li ha chiesti oggi, a conclusione della sua requisitoria nel processo d’appello in corso a Reggio Calabria, il sostituto procurature generale Antonio Giuttari, per l’ex sindaco di Riace Domenico Lucano, accusato di associazione per delinquere, truffa, peculato e abuso d’ufficio in relazione alla gestione dei progetti per l’accoglienza dei migranti nel piccolo centro del reggino considerato un modello di integrazione. Lucano, in primo grado, era stato condannato dal Tribunale di Locri a 13 anni e 2 mesi di reclusione. Lucano, al momento della richiesta, non era in aula, dov’e’ rappresentato dai suoi legali Giuliano Pisapia e Andrea Daqua.

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