“Pensavo di non rispondere alle esternazioni dell’assessore Delfino, poi ho considerato che le sue parole sono la sintesi estrema del perché la città sia così a gambe all’aria e dello scollamento totale di alcuni rappresentanti istituzionali – e Delfino qui porta la bandiera – dalla realtà che vive Reggio:
- Negazione totale delle evidenze e dei fatti.
- Riduzione delle critiche, peraltro documentate, a fatti di costume.
In merito alla casa per i senza fissa dimora, Delfino riporta i dati che io stesso ho riportato dopo approfondimenti in commissione, accessi agli atti, interrogazioni, sit-in… Se era così semplice, se questa era una priorità dell’Amministrazione, allora, di grazia, Delfino può dare una risposta concreta sul perché dopo 9 anni ancora non ci sia niente di concreto? Ed è una priorità… pensate voi se non lo fosse…
Delfino guardi da un’altra prospettiva, che poi è quella reale. Dal 2020, dalle dichiarazioni in cui affermava che entro il 2020 la casa per i senza fissa dimora sarebbe stata disponibile, sono passati due anni. E solo tenere sveglia l’Amministrazione con un’azione pubblica, trasparente, documentata, di opposizione intransigente e comunque propositiva, consente di ottenere dei piccoli risultati con enorme fatica.
Ma si può avere una risposta concreta da chi dice: “l’emergenza gelo, a Reggio, fortunatamente non esiste, per via delle condizioni climatiche favorevoli”?
Non si può, la frase si squalifica da sé, ma del resto Delfino dimostra di avere un solo gioco: gettare la palla in tribuna. Una volta ci si dimetteva. Altri tempi, compagno.
Apprendo dalle parole di Delfino una cosa importante: che per i senza fissa dimora si pensa ad una struttura alternativa. Insomma: esattamente ciò che chiediamo da due anni e che abbiamo chiesto in consiglio a maggio. Lì Delfino aveva detto che, se non fosse stata pronta la struttura di Pietrastorta, avrebbero pensato a delle convenzioni con dei B&B. Mi ero permesso di rilevare che lavorassero piuttosto ad una struttura alternativa. Lo hanno fatto, bene. Ma vedremo se è vero, se sarà funzionante e funzionale.
Delfino può rispondere a due domande, piuttosto, evitandomi magari altri accessi agli atti e ulteriori interrogazioni:
- In che condizioni è la struttura che avrebbero recuperato in zona San Paolo? Andiamo a vederla con la commissione…
Così, sulla sfiducia, visto che negli ultimi anni abbiamo assistito a strutture poi inutilizzabili e di fatto chiuse.
- Può dire chi e come gestirà i servizi e dove sarebbe il bando o che modalità di gestione ha in mente l’amministrazione? Sempre sulla sfiducia, fino a prova contraria.
L’assessore sostiene anche che io abbia solo due argomenti. Non è vero, ma probabilmente sono i due argomenti che a Delfino bruciano di più, perché sono quelli sui quali alla data odierna dimostra di non avere portato ad oggi risultati e rivela inefficienza: la casa per i senza fissa dimora e la questione degli assistenti educativi.
Non sono argomenti, sono battaglie. E non cederò di un centimetro, non pensi Delfino di ridurre i fatti (che hanno la testa dura) e i diritti a concessioni.
Come Delfino sa – e forse mette così già le mani avanti – ho fatto accesso agli atti per la questione degli assistenti educativi. L’ho dovuto fare, perché nessuna delle dichiarazioni da lui rilasciate nelle varie commissioni si è rivelata affidabile e la situazione è ancora irrisolta. Ci ho messo quasi un mese per avere tutte le carte richieste. Sto approfondendo i dati e sto studiando ancora, perché la critica sia accompagnata da proposte concrete. Poi potrà decidere lui se continuare a fare il permaloso o se lavorare.
Perché si può anche lavorare”.
Così in una nota Saverio Pazzano (La Strada).