l Tribunale della Liberta’ di Catanzaro ha rimesso in liberta’ Lorenzo Marrelli, il 49enne amministratore delle aziende dell’omonimo gruppo imprenditoriale che opera nel settore della sanita’. Marrelli era stato arrestato e sottoposto ai domiciliari il 19 gennaio dalla Guardia di Finanza che aveva eseguito un’ordinanza del Gip distrettuale Arianna Roccia nell’ambito di un’operazione, denominata Krimata, che ha coinvolto altre cinque persone destinatarie di varie misure cautelari.
A Marrelli veniva contestata l’accusa di partecipazione ad un’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di alcune frodi fiscali nel corso dei lavori per la ristrutturazione e l’ampliamento del Marrelli Hospital. Ma il Tribunale del riesame, accogliendo il ricorso degli avvocati Francesco Verri e Vincenzo Ioppoli, ha deciso che non poteva essere privato della liberta’. Non sono ancora note le motivazioni della decisione che i giudici hanno la facolta’ di depositare entro quarantacinque giorni.
Comunque gli avvocati Verri e Ioppoli hanno impugnato il provvedimento del Gip, dimostrando, per mezzo di perizie e documenti, l’esistenza e la congruita’ dei prezzi di tutti i lavori descritti nelle fatture che secondo gli inquirenti sarebbero state emesse per operazioni inesistenti. Il Tribunale ha accolto parzialmente anche il ricorso degli avvocati Tiziano Saporito e Antonio Lidonnici per Mario Esposito, 69enne di Isola Capo Rizzuto, ritenuto affiliato alle cosche Arena e Nicoscia, che era accusato di associazione ne mafiosa, associazione a delinquere, usura e tentata estorsione, annullando l’ordinanza per la partecipazione all’associazione mafiosa e confermandola nel resto.
I giudici catanzaresi hanno dunque escluso la caratura mafiosa dell’imprenditore, ma lo hanno lasciato in carcere per gli altri reati di cui deve rispondere.