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Il Consiglio comunale di Cosenza approva all’unanimità le mozioni sulla trasparenza nelle azioni di abbattimento e piantumazione di alberi, sul canone unico per il suolo pubblico e sulla disability card

Il Consiglio comunale, presieduto da Giuseppe Mazzuca, riunitosi nel pomeriggio di ieri nella sala delle adunanze di Palazzo dei Bruzi, ha approvato, all’unanimità, una mozione bipartisan, sottoscritta sia dalla maggioranza che dalla minoranza, con la quale si impegna il Sindaco e la giunta a modificare, attraverso un atto di indirizzo, il Regolamento per l’applicazione del canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria (canone unico per il suolo pubblico).

Il civico consesso ha dato, inoltre, via libera, approvandola, anche alla mozione – prima firmataria la consigliera comunale Alessandra Bresciani – avente ad oggetto l’impegno per la trasparenza nelle azioni di abbattimento e piantumazione di alberi. E’ stato inoltre approvato lo schema di convenzione, con le direttive in merito all’espletamento della gara, per l’affidamento del servizio di Tesoreria comunale per il periodo compreso tra il primo settembre 2025 e il 31 agosto del 2028. Disco verde anche per la mozione – prima firmataria la consigliera Alessandra Bresciani – avente ad oggetto la disability card e l’attivazione di benefici e convenzioni a livello comunale. La seduta è stata poi conclusa dalla discussione sull’ordine del giorno presentato dal consigliere Giuseppe d’Ippolito riguardante l’individuazione di una sede per la celebrazione dei matrimoni civili.

L’inizio della seduta era stato preceduto dalla richiesta di intervento del consigliere comunale Michelangelo Spataro che ha depositato alla presidenza un ordine del giorno, da discutere alla prima seduta utile del Consiglio comunale, nel quale si chiede di discutere su quanti e quali immobili di proprietà del Comune di Cosenza siano locati, con particolare attenzione alle situazioni che possano presentare morosità, specificando i canoni effettivamente incassati e gli eventuali contenziosi in essere con i beneficiari. Nello stesso ordine del giorno, il Consigliere Spataro ha anche chiesto di esporre quali azioni siano state messe in campo dall’Amministrazione comunale per recuperare le eventuali morosità, nonché le azioni giuridicamente vincolanti intraprese per risolvere eventuali situazioni contrattuali. In altri termini, il consigliere Spataro ha reiterato il contenuto di una sua precedente interrogazione al Sindaco, formulata nella precedente seduta di Consiglio comunale cui era stata immediata risposta. Spataro ha sostenuto che “nella precedente conferenza dei capigruppo avevo chiesto di tornare sulla interrogazione precedentemente discussa, ma senza esito, ragion per cui ho presentato l’ordine del giorno (depositato alla Presidenza) affinché in un prossimo consiglio si discuta della ricognizione del patrimonio immobiliare del nostro Comune, atteso che la conoscenza da parte di tutti i cittadini debba rappresentare uno degli aspetti più importanti dell’attuazione del principio di trasparenza amministrativa ed economica nella gestione della cosa pubblica”.  Quindi ha preannunciato che “questa battaglia mi vedrà da solo e arriverò fino in fondo”.

Subito dopo, con l’illustrazione della consigliera comunale prima firmataria, Alessandra Bresciani, è stato discusso il primo punto all’ordine del giorno, vale a dire la mozione sulla trasparenza nelle azioni di abbattimento e piantumazione di alberi. Ad illustrarla è stata la stessa Alessandra Bresciani. “Si tratta – ha detto Bresciani – di una mozione che vuole porre al centro dell’azione amministrativa il tema del verde urbano e, in particolare, la necessità di garantire trasparenza, programmazione e partecipazione nelle operazioni di abbattimento e piantumazione degli alberi nel nostro Comune”. Bresciani ha ringraziato le colleghe e i colleghi che hanno sottoscritto la mozione, in particolare il presidente della commissione verde, Andrea Golluscio che ha consentito la discussione in commissione ed anche gli altri consiglieri che si sono schierati a sostegno della mozione. “La gestione del verde – ha rimarcato Bresciani – è una questione ambientale, sociale e sanitaria. Alberi e spazi verdi urbani sono fondamentali per contrastare gli effetti del cambiamento climatico, per mitigare l’isola di calore urbano, per migliorare la qualità dell’aria e per offrire benessere psicofisico ai cittadini. La cura del verde urbano – ha aggiunto – comporta costi elevati per i comuni, che devono gestire risorse limitate e far fronte alle spese di manutenzione, messa a dimora e abbattimento, rendendo essenziale un’accurata pianificazione e la ricerca di soluzioni sostenibili, innovative e di lungo periodo. Sappiamo che la città di Cosenza si trova ad affrontare sfide legate alla scarsità di acqua e alla gestione inadeguata delle acque piovane, che, a causa della cementificazione, non vengono adeguatamente assorbite nel terreno”. Con l’approvazione, da parte del civico consesso, della mozione, si impegna il Sindaco e la Giunta a rendere pubbliche, con adeguato anticipo, tutte le informazioni relative agli abbattimenti degli alberi, specificando, nei casi in cui sia necessario procedere, la motivazione e la tempistica dell’intervento, affinché i cittadini possano essere informati e, se del caso, sollevare eventuali obiezioni o proposte alternative. Inoltre, con la stessa mozione si impegnano Sindaco e Giunta ad adottare, nelle more dell’approvazione del regolamento specifico, una procedura semplificata di informazione alla cittadinanza sugli abbattimenti, utilizzando strumenti di comunicazione diretti e facilmente accessibili come il sito web del Comune, social media, e manifesti affissi nei quartieri interessati specificando le motivazioni del taglio. Nella mozione Alessandra Bresciani ha fatto riferimento  alla Legge regionale n.7 del 2024 sul Verde Urbano, presentata dal consigliere regionale Laghi, “che pone l’accento sull’importanza della gestione sostenibile delle risorse naturali, del verde urbano e degli interventi finalizzati al miglioramento delle condizioni ambientali, così come ha fatto presente che le politiche di abbattimento degli alberi, quando necessarie, devono essere gestite con attenzione, trasparenza e coinvolgimento della cittadinanza, affinché ogni azione sia giustificata e comprensibile per i cittadini”. La consigliera Bresciani ha poi ricordato “quanto avvenuto recentemente nei pressi di via Nicola Parisio, dove si è verificato l’abbattimento improvviso, non autorizzato, di un albero, gesto che ha spinto il Sindaco stesso a denunciare pubblicamente l’accaduto, definendolo un atto grave, compiuto senza alcuna autorizzazione e in violazione delle procedure comunali. L’episodio – ha aggiunto Bresciani – ha suscitato indignazione tra i cittadini e ha messo in luce la necessità urgente di rafforzare il controllo, la trasparenza e la comunicazione su ogni operazione che coinvolge il patrimonio arboreo pubblico. Attendiamo gli esiti della denuncia e la quantificazione del danno che questi ignoti, infastiditi dalla presenza dell’albero posizionato tra due cancelli, di una palazzina nuova di zecca, hanno deciso di tagliare di notte con il buio. Sappiamo bene che altri episodi ripetuti nel tempo hanno turbato la sensibilità e suscitato indignazione dei cittadini per situazioni simili. Ricordiamo gli alberi che coprivano i murales su via Popilia, quelli di viale della Repubblica e molti altri. Non è questa, però,- ha sottolineato la consigliera Bresciani – la sede per citarli tutti. Chiediamo, pertanto, che l’Amministrazione comunale fornisca tempestivamente informazioni precise e accessibili sui futuri abbattimenti degli alberi, per garantire la trasparenza e la partecipazione della cittadinanza. Dobbiamo agire con responsabilità e con una visione strategica – ha concluso Bresciani- perché il verde urbano è un’infrastruttura vitale per il futuro della città. E i cittadini devono essere coinvolti, informati, ascoltati”.

Nelle successive dichiarazioni di voto è intervenuta la consigliera comunale Bianca Rende, tra i firmatari della mozione e che, nel preannunciare il suo voto favorevole, ha richiamato uno dei primi atti dell’attuale Amministrazione comunale e, cioè, l’istituzione del collegio dei garanti del verde, composto da tre professionisti e le cui funzioni, di affiancamento all’Amministrazione comunale sulle questioni inerenti il verde urbano, erano specificate in un apposito regolamento.  “Non abbiamo avuto contezza – ha detto Bianca Rende – del lavoro effettuato dai garanti. Uno dei tre si è dimesso per ragioni personali”. Bianca Rende ha poi chiesto che, ad integrazione della mozione di cui è prima firmataria Alessandra Bresciani, si faccia il punto sulle attività delle figure dei garanti, decidendo eventualmente, laddove dovesse emergerne la poca utilità, di farne a meno.

Si è poi passati alla discussione dell’ordine del giorno richiesto dal consigliere comunale Giuseppe d’Ippolito sul canone unico per il suolo pubblico. E’ lo stesso consigliere d’Ippolito ad illustrare il punto. In apertura il consigliere di Fratelli d’Italia ha lamentato l’assenza dall’aula degli assessori al ramo e dei dirigenti di riferimento. “E’ strano – ha puntualizzato – perché la discussione era stata rinviata per un po’ di tempo e quindi erano al corrente che sarebbe stata riproposta in questa sede”. Quindi d’Ippolito ha ricostruito l’excursus sulla modifica delle tariffe, partendo dal regolamento per l’arredo urbano e il decoro, approvato a marzo 2023. “Siamo in attesa di una serie di correttivi per garantire un maggior ordine – ha sottolineato il consigliere d’Ippolito. L’orientamento era quello di ridurre le occupazioni di suolo pubblico, ma non è questo il modo per raggiungere l’obiettivo, anche perché nessuna delle attività commerciali segue il regolamento. Di fatto, poiché il regolamento non era rispettato, si è ritenuto di aumentare le tariffe per costringere gli esercenti a ridurre lo spazio che occupano. Nel 2024 la tariffa base era stata fissata a 50 euro, ma poi la giunta – ha detto ancora d’Ippolito – ha dato luogo ad un aumento indiscriminato e irrazionale inserendo un coefficiente che porta a una serie di aumenti nel centro e in altre zone della città. Senza contare – ha aggiunto d’Ippolito – gli aumenti esponenziali sui passi carrabili e sui chioschi. Per concretezza – ha spiegato ancora il consigliere di Fratelli d’Italia – è inutile proporre al consiglio di assumere posizioni irrazionali. Peraltro il Sindaco si è già impegnato a rivederle per l’anno prossimo. Ora si tratta di valutare una possibilità di modifica da mettere in campo anche immediatamente. Bisogna ragionarne insieme. Occorre agire in maniera più forte, stimolando i dirigenti competenti nella direzione di razionalizzare la materia. Non si può vessare chi ha sempre pagato a fronte di attività che sono letteralmente sconosciuteall’ufficio tributi”. Dopo l’intervento di d’Ippolito il consigliere Francesco Alimena ha chiesto una sospensione nel corso della quale maggioranza e opposizione hanno eleborato di comune accordo un documento condiviso che poi è stato approvato dall’aula all’unanimità. Ad illustrare il documento (una vera mozione) è stato nuovamente il consigliere d’Ippolito. Nella premessa la mozione richiama l’approvazione, ad aprile 2021 del regolamento  per l’applicazione del canone patrimoniale di concessione del suolo pubblico, autorizzazione o esposizione pubblicitaria del Comune di Cosenza, e, successivamente, l’approvazione del  regolamento per l’arredo urbano ed il decoro della città di Cosenza ed in seguito la delibera del  2024 con la quale la giunta ha approvato la modifica dei coefficienti moltiplicatori delle tariffe per applicazione del canone unico patrimoniale. Considerato che – si legge ancora nella mozione illustrata da d’Ippolito – alcune modifiche tariffarie hanno generato problematiche di applicazione a danno dei contribuenti e preso atto che è interesse dell’Amministrazione comunale, da un lato riordinare e meglio disciplinare l’occupazione del suolo pubblico, e dall’altro, in ogni caso, tenere in considerazione le istanze pervenute. Tenuto conto che esistono dei vincoli di bilancio perentori, che non consentono una riduzione o una modifica delle tariffe, è comunque possibile introdurre delle modifiche alle tariffe. In particolare, nella mozione, si chiede  di inserire nella tipologia di occupazione la voce “tavoli e sedie” per un valore di coefficiente pari a 1,00. Inoltre, si chiede di inserire la voce “Tavoli sedie e ombrelloni uso promiscuo” per un valore di coefficiente pari a 1,50. Ancora, si chiede di inserire la voce “Tavoli sedie e ombrelloni di pregio”- ovvero quelli indicati dal Regolamento per l’arredo – per un valore di coefficiente tipologia 1.50. Inoltre, vista la proposta di dichiarazione di notevole interesse pubblico degli immobili e delle aree ricadenti nell’ambito della perimetrazione definita “Cosenza Nuova”, è necessario rivedere le categorie – ovvero le zone. Altra richiesta contenuta nella mozione è quella di rivedere la divisione in aree ampliandone il numero, le categorie  ovvero le zone, tenendo anche in considerazione questo nuovo vincolo e creando una serie di differenziazioni tra le stesse aree.  Si chiede, inoltre, che sia consentita la possibilità di effettuare un pagamento rateizzato almeno in minimo quattro soluzioni. Nella mozione si è chiesto ancora che coloro che risultano regolarmente iscritti nelle liste di carico Tar ed in regola con i tributi, ovvero non morosi, siano esentati dal pagamento della Tari per le superfici esterne per tutto l’anno 2025. La mozione impegna Sindaco e Giunta ad approvare un atto di indirizzo dando mandato ai dirigenti competenti di valutare la fattibilità delle proposte di modifica e di provvedere a predisporre le modifiche dei regolamenti e del collegato sistema tariffario nel più breve tempo possibile”.

Il Consiglio comunale ha approvato nella seduta odierna anche lo schema di convenzione per l’affidamento del servizio di Tesoreria comunale per il periodo compreso tra il primo settembre 2025 e il 31 agosto del 2028. Un adempimento dovuto al fatto che il contratto che ha affidato  il servizio di tesoreria comunale, attualmente in regime di prorogatio,  è scaduto e pertanto si rende necessario procedere ad un nuovo affidamento del servizio per la durata di 3 anni,  dal 1° settembre 2025 al 31 agosto 2028. L’affidamento del servizio viene effettuato mediante le procedure ad evidenza pubblica stabilite nel regolamento di contabilità di ciascun ente, con modalità rispettose dei principi della concorrenza. Il rapporto viene regolato in base ad una convenzione che è deliberata dal Consiglio comunale. Il punto è stato illustrato all’aula dal dirigente del settore Bilancio, Marco De Rito. La deliberazione del Consiglio demanda inoltre al Dirigente del Settore 13 ed al Dirigente del Settore 12 tutti gli adempimenti necessari per dare esecuzione al provvedimento, quali l’approvazione del bando di gara e la nomina della commissione giudicatrice.

Il Consiglio comunale ha approvato, nella stessa odierna seduta, la mozione sull’introduzione della Disability Card e l’attivazione di benefici e convenzioni a livello comunale. Nell’illustrare la mozione, la prima firmataria, la consigliera Alessandra Bresciani, ha intanto ringraziato i consiglieri Daniela Puzzo e Francesco Gigliotti che hanno firmato la mozione subito dopo lei, insieme agli altri colleghi che l’hanno sottoscritta.  “La disabilità – ha sottolineato Bresciani – non è solo una condizione fisica: è anche il modo in cui la guardiamo, la interpretiamo, la rappresentiamo. E, troppo spesso, questa rappresentazione rimane ferma a un’immagine parziale, superata, che non riflette la complessità e la dignità delle persone di cui stiamo parlando. Nel 2015, l’ONU ha lanciato un simbolo nuovo, più umano, dinamico e inclusivo. Una figura stilizzata che si ispira all’uomo vitruviano, pensata per superare il limite visivo della sola sedia a rotelle, e rappresentare invece tutte le disabilità — visibili e invisibili — mettendo al centro la persona, non la sua limitazione. Eppure, quel simbolo non ha ancora trovato spazio nei nostri cartelli, nei nostri edifici pubblici, nel nostro linguaggio visivo quotidiano. Nonostante la forza del messaggio, questo simbolo alternativo – ha rimarcato la consigliera Bresciani – fatica ancora a diffondersi. La rappresentazione tradizionale della disabilità, raffigurata esclusivamente attraverso la carrozzina, è profondamente radicata nell’immaginario collettivo e continua a dominare. Va detto che i simboli, per quanto significativi, da soli non bastano a trasformare il modo in cui la società guarda alla disabilità. Tuttavia, possono stimolare un cambiamento nel modo in cui percepiamo l’altro e invitarci ad adottare uno sguardo più attento. Comprendere che la disabilità può assumere forme diverse, molte delle quali non immediatamente riconoscibili, è fondamentale per diventare più consapevoli. Questo cambio di prospettiva non solo migliora il nostro modo di relazionarci agli altri, ma arricchisce anche la nostra esperienza di vita e quella delle persone che ci circondano”. La riflessione che  Alessandra Bresciani ha utilizzato come premessa ha aperto la strada alla discussione della mozione. “Una mozione – ha aggiunto- che va nella direzione di rendere più giusta e più moderna la nostra visione della disabilità. La Disability Card, o Carta Europea della Disabilità, è uno strumento concreto che permette alle persone con disabilità di accedere a una serie di servizi e agevolazioni in tutta l’Unione Europea, rendendo più semplice il riconoscimento dei propri diritti, soprattutto nei contesti in cui la disabilità non è immediatamente visibile. Questa carta rappresenta un passo avanti verso l’uniformità dei diritti a livello europeo, ma anche verso una maggiore consapevolezza sociale. Introdurla e promuoverne l’utilizzo a livello locale, sostenendone la diffusione tra cittadini, enti pubblici, operatori del trasporto, della cultura e del tempo libero, è un dovere civico. La card sostituisce la necessità di presentare numerosi documenti cartacei, rendendo più rapide e semplici le procedure per accedere a servizi e agevolazioni”. Con l’approvazione della mozione il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta a riconoscere ufficialmente la Disability Card come strumento valido per l’accesso agevolato ai servizi e alle attività comunali, in conformità con le disposizioni dello Statuto Comunale; a stipulare convenzioni con enti culturali, sportivi, associazioni, aziende di trasporto locale, teatri, cinema, esercizi commerciali e altri soggetti pubblici o privati operanti sul territorio comunale, al fine di offrire benefici ai possessori della Disability Card; a prevedere, per i possessori: ingresso gratuito o ridotto a musei, eventi e strutture comunali; priorità agli sportelli dei servizi pubblici comunali; agevolazioni nei trasporti urbani e parcheggi dedicati. La mozione impegna, inoltre, Sindaco e Giunta a promuovere campagne informative rivolte a cittadini, famiglie e associazioni del territorio, per diffondere la conoscenza della Disability Card e dei benefici ad essa associati e a collaborare con il “Tavolo Tecnico sulla Disabilità” istituito con Deliberazione n. 3 del 29/01/2025, per monitorare e aggiornare periodicamente le misure correttive da adottare e le convenzioni da attivare. La mozione sulla disability card è stata approvata all’unanimità.

Si è poi passati alla trattazione dell’ultimo punto della seduta: la discussione sull’ordine del giorno presentato dal consigliere Giuseppe d’Ippolito riguardante l’individuazione di una sede per la celebrazione dei matrimoni civili.

Nell’illustrare il punto d’Ippolito ha evidenziato l’attuale difficoltà, per i cittadini che intendano contrarre matrimonio civile, di disporre di una sede consona, in quanto quella attualmente utilizzata, all’Anagrafe comunale situata nel complesso “I due Fiumi” è, secondo quanto rilevato da d’Ippolito, inadeguata. Il consigliere di Fratelli d’Italia ha avanzato la proposta che i matrimoni civili possano celebrarsi al Castello Svevo o nel salone di rappresentanza del Comune e a questo proposito ha chiesto al Sindaco e alla Giunta di dare al dirigente competente un indirizzo in tal senso. “Una soluzione si può trovare, tenendo conto delle diverse posizioni emerse in commissione”. A rafforzare la posizione di d’Ippolito è poi intervenuta la consigliera Bianca Rende. “Sarebbe oltremodo imbarazzante dire no alle giovani coppie che vogliono vivere il giorno più bello in un contesto adeguato. Quella attuale è una sede poco appropriata. Bisogna cercare di essere accoglienti e non respingenti verso le famiglie di nuova formazione. Abbiamo dei posti meravigliosi – ha aggiunto Biaca Rende – e sarebbe un peccato non utilizzarli. Oltretutto in questo modo di arreca un danno alle  casse dell’Ente. Se il problema, come è stato detto, è la carenza di personale, con gli introiti della locazione degli spazi si può pagare lo straordinario ai dipendenti”.

Sulle posizioni espresse si è trovato d’accordo anche il consigliere Francesco Alimena. “Tutti i beni storici devono avere una loro vita e non rimanere cristallizzati come se fossero dei musei. Bisogna riportare il Castello Svevo a una vita diversa. Il Castello può essere l’inizio”.

Sull’argomento è intervenuto, infine, il Sindaco Franz Caruso che ha concordato sul fatto che un momento particolarmente significativo per la vita di una coppia, come il matrimonio, possa e debba essere vissuto in un ambiente assolutamente adeguato alla circostanza. “Sapendo – ha sottolineato Franz Caruso – che in passato disponevamo di strutture esterne, come il complesso monumentale di San Domenico e la Casa delle Culture, che attualmente non sono più usufruibili per questo scopo,  certamente c’è la necessità di trovare una sede per rispondere a queste esigenze. Però sappiamo che per poter anche deliberare in questa direzione dobbiamo individuare una sede stabile, anche temporanea, per dare seguito alle nostre valutazioni. Sicuramente – ha ribadito il Sindaco – eravamo già indirizzati verso questa soluzione, consapevoli che la sede attualmente destinata a questa funzione non risponde ai canoni richiesti”. Il Sindaco ha accolto, pertanto, l’indirizzo del consiglio comunale sottolineando che sarà trovata una soluzione, non escludendo che questa possa contemplare anche una sala del Castello Svevo”. Al termine della seduta è stato siglato dai capigruppo un documento nel quale sono state riassunte le risultanze che sull’ultimo punto sono emerse nel dibattito. Il  documento è stato poi votato all’unanimità.

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