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Commemorazione Paolo Cappello. Franz Caruso: ” Ricordarne la figura significa anche diffondere la storia tra i giovani che dovranno oggi essere in prima linea  a difendere il proprio futuro di libertà”

Si sono concluse ieri sera al  Museo dei Brettii e degli Enotri, con il  reading a due voci e in tre atti “Quel garofano spezzato”, la serie di iniziative organizzate per ricordare la figura di Paolo Cappello, il muratore socialista che la sera del 14 settembre 1924, nel corso di un agguato dei   fascisti contro i  socialisti sul ponte di San Francesco, venne ferito   gravemente per poi spegnersi, una settimana dopo, al mattino del 21 settembre, presso l’Ospedale civile.
“Abbiamo tutti il dovere di ricordare quanti hanno dato la vita per la libertà e la democrazia, per noi sindaci Socialisti lo è ancora di più soprattutto quando si tratta di figure come Paolo Cappello che rappresentano la nostra tradizione, le nostre radici, la nostra ideologia”. E’ quanto ha affermato il sindaco Franz Caruso,  che ha anche ricordato la sindacatura di Pino Iacino e di Giacomo Mancini di cui è divenuto il successore  a 20 anni esatti dalla sua morte.
 “Oggi sono l’unico Sindaco socialista di città capoluogo in Italia- ha proseguito Franz Caruso – ed è questa una responsabilità maggiore che mi sento addosso in difesa di una storia che deve essere ben visibile anche e soprattutto nell’azione amministrativa che porto avanti, autenticamente riformista sempre ispirata ai valori ed agli ideali di libertà e democrazia. Ricordare, pertanto, il feroce assassinio  del socialista Paolo Cappello deve innanzitutto mettere in luce la barbarie compiuta nel  ventennio fascista contraddistinto da oppressioni, vessazioni e prevaricazioni. E’ necessario, dunque, il  ricordo affinchè la storia non abbia più a ripetersi, in un momento in cui se ne avverte il rischio, seppur in altre forme e sotto altre spoglie.
Oggi sta venendo meno la certezza di democrazia, di libertà e di unità che ci hanno consegnato in eredità i nostri padri. Non è un caso, infatti, che in un momento in cui la destra, non centro destra, ma la peggiore destra che abbiamo conosciuto negli ultimi anni, governa il Paese e purtroppo la Regione Calabria, si registra  una involuzione democratica. Ed, invero, quando l’informazione è nelle mani  ed è gestita dal potere e si evita di dare spazio a voci libere su una rete pubblica, quando si impedisce ad un famoso scrittore di fare un monologo di un minuto, quando si vieta di mandare in onda un programma di un altro famoso scrittore perché non sono allineati al potere, o quando si usano i manganelli contro gli studenti che manifestano, ebbene  significa che qualche cosa già sta cambiando ed in negativo. A ciò è da aggiungere il decreto sicurezza, che nega il diritto di manifestare il dissenso, e l’autonomia differenziata,  che divide la Nazione non i due parti, Nord e Sud, ma in 20 piccoli staterelli che non avranno alcuna capacità di competere con i Paesi dell’Europa; le singole Regioni del Mezzogiorno, men che meno la Calabria, inoltre, non potranno  competere con quelle più ricche ed avanzate del Settentrione.  Ma v’è di più. La sciagurata legge leghista  è l’anticamera del  Premierato  della Meloni, contro cui, veramente, dovremo scendere in piazza per difendere la preziosa libertà conquistata con il sacrificio di uomini come Paolo Cappello”.
“Ecco, dunque – ha concluso Franz Caruso –  che ricordare la figura di Paolo Cappello significa anche diffondere la storia tra i giovani che dovranno oggi essere in prima linea  a difendere il proprio futuro di libertà”.
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