“È difficile dire la verità, perché ne esiste sì una sola, ma è viva e possiede pertanto un volto vivo e mutevole” - Franz Kafka
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Ponte sullo Stretto, per Piero Pelù “firmerebbe solo ingegnere corrotto”. Saccomanno ribatte: “Affermazione fuori luogo, disponibile per confronto sereno e libero”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di Giacomo Francesco Saccomanno a Piero Pelù:

“Sento il dovere, nella mia qualità di cittadino calabrese che ha girato il mondo per lavoro e per piacere e di Consigliere del CdA della Società dello Stretto, di commentare una affermazione certamente fuori luogo, pronunciata al Roccella summer Festival: “… Quest’opera è irrealizzabile, solo un ingegnere corrotto metterebbe la sua firma in questo progetto …”. Siamo in democrazia con una evidente libertà di parola, ma questa non può, sicuramente, travalicare l’idiozia e l’evidente mancanza di conoscenza. Oltre che rappresentare una deriva della verità ed un’offesa non ad un ingegnere, ma a decine di professionisti che hanno studiato il Ponte dello Stretto e lavorato sul progetto. Una frase del genere può pronunciarla un ignorante, un presuntuoso, un imbecille, un arrogante, ma non, sicuramente, una persona della sua intelligenza e preparazione. Sarà stato indotto in errore dai social che pubblicano di tutto ed anche le riflessioni di chi non ha mai progettato un marciapiede. Ma, questo non vuol dire che persone del Suo spessore possano cadere in errori simili! Le comunico, anche perché l’informazione spesso è deviata per posizioni assunte a priori, che hanno lavorato sul progetto i più importanti tecnici del mondo e che già sono stati realizzati ponti del genere, che sono il prototipo di quello dello Stretto. Eppure, a distanza di anni sono utilizzati e nulla di nefasto è accaduto. Quindi, la Sua affermazione, se fosse vera, sarebbe, veramente, spropositata e fuori luogo. La invito, anche, a visitare il sito del Ministero ove è depositato il voluminoso progetto al fine di consentire, quanto meno, un primo approccio che Le potrà dare una infarinatura di questa opera straordinaria. Se poi Le farà piacere potrò anche inviare, previa indicazione dell’indirizzo o del numero di telefono, il mio ultimo lavoro “LA QUESTIONE MERIDIONALE. È la volta buona”, nel quale è trattata questa annosa questione, con una plausibile risposta, la costruzione del ponte e tutte le opere infrastrutturali conseguenti in corso d’opera, cantierati, da appaltare, o ancora da progettare. Si renderà conto di cosa sia il ponte e di quale beneficio porterà alla Calabria, alla Sicilia ed alla Nazione intera. E, ancora, se lo vorrà potremo anche confrontarci in modo tale che mi possa, eventualmente, convincere della bontà delle Sue affermazioni oppure possa prendere atto di quanto sia stata inopportuna la sua frase. Mi ritenga a Sua completa disposizione. Un confronto sereno e libero, ove ognuno potrà manifestare liberamente il suo pensiero e convincere l’altro e il pubblico della bontà delle proprie ragioni. Su una cosa, però, non transigo: non mi chieda di cantare. Sono molto stonato!
Con stima”.

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