Rfi si è costituita parte civile nei processi in corso e valuta anche “ulteriori e diverse azioni a tutela dell’azienda”: in una nota la società del Gruppo Fs lo precisa dopo le notizie sul sequestro di oltre 10 milioni di euro per frode fiscale a carico di undici società coinvolte nell’inchiesta che già nel febbraio 2022 aveva portato a 15 arresti ipotizzando presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta nei lavori sulla rete ferroviaria italiana.
LEGGI ANCHE >>> La ‘ndrangheta nella manutenzione della rete ferroviaria italiana: sequestro da oltre 10 milioni di euro
“Con riferimento ai procedimenti penali, finora noti, scaturiti dalle indagini della Dda Milano, nei quali è stata ipotizzata la vicinanza alla criminalità organizzata di alcune imprese operanti nell’armamento ferroviario, Rfi – spiega la società in una nota -, individuata persona offesa, si è costituita parte civile nei filoni del giudizio nei quali sussistevano le condizioni per chiedere il risarcimento del danno. In ogni caso saranno valutate, ai sensi di legge e delle disposizioni vigenti in materia contrattuale, anche ulteriori e diverse azioni a tutela dell’azienda all’esito degli accertamenti dinanzi l’Autorità Giudiziaria”.