“Cosa c’è di più coerente per un ministro leghista, nato a Milano, cresciuto nella Lega di Bossi ed oggi leader del Carroccio? Semplice: tagliare i fondi del PNRR destinati al Sud!
In sintesi, una rimodulazione al PNRR da 2,5 miliardi di euro che verranno ovviamente dirottati per opere del Nord: 1,1 miliardi di euro per la linea ad Alta velocità Verona-Padova e per l’attraversamento di Vicenza, 462 milioni per il nodo Terzo Valico di Genova, 563 milioni per coprire cantieri e gare in corso nel 2023 e i restanti 500 milioni per il nodo di Bolzano, per la linea Torino-Padova, per l’Alta velocità di Firenze e per i sottopassi della Merano-Bolzano.
Ed il Sud? I diritti negati dei suoi cittadini? I suoi ritardi strutturali che hanno ispirato il PNRR stesso? Il principio di coesione territoriale previsto da quella stessa Costituzione sulla quale il Vicepresidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana ha giurato? Ma chi se ne frega!
Viva la coerenza che porta dritti dritti ai principi secessionisti del maestro Bossi. Non c’è che dire, su questo terreno il Ministro Salvini è imbattibile: bravo!
Perdonerete l’ilarità ma solo chi come me, da quasi trent’anni impegnato nelle istituzioni, dopo aver giurato più volte sulla nostra Repubblica, unica e indivisibile, ed aver difeso in lungo e in largo le ragioni di un sud che non vuol essere la cenerentola di nessuno, sa bene quanto la situazione sia grave ma non seria: al di là del goffo tentativo di difesa da parte di qualche cooptato parlamentare locale, prontamente genuflesso ai diktat romani per assicurarsi un posto al sole nelle prossime elezioni politiche, abbia la classe politica tutta un sussulto di coscienza perché, in casi come questo, il silenzio è assenzo, è complicità. Allora si rompano gli indugi: Salvini è parte della maggioranza di governo e, coerentemente, fa il leghista. La parte moderata del centrodestra, che rappresenta nei numeri la maggioranza della coalizione, fermi questo ennesimo e scriteriato tentativo di scippo.
Il Sud ed il Paese tutto, ve ne saranno grati”.
Così in una nota Orlandino Greco (Italia del Meridione).