Dal 7 al 9 luglio, il borgo di Cerisano diventa luogo di incontro, testimonianza e partecipazione. Gaza sarà il punto di partenza, non per restare fermi nella denuncia, ma per costruire uno spazio di riflessione collettiva attraverso il dialogo, l’arte, lo sport, la musica e l’azione civica.
L’obiettivo è ambizioso ma necessario: sensibilizzare la cittadinanza, e in particolare le nuove generazioni, sul significato profondo dell’accoglienza, su ciò che accade al di là dei muri – fisici e mentali – e su quanto sia urgente costruire ponti di comprensione e solidarietà.
L’iniziativa vuole anche valorizzare le tante realtà locali impegnate da anni nel tessuto della solidarietà e dell’inclusione, in una sinergia tra istituzioni, associazioni, comunità e beneficiari dei progetti di accoglienza.
Si parte lunedì 7 luglio con la serata “Gaza: vite che r-esistono”: ospiti d’eccezione come Abdullah Inshasi (fondatore di Parkour Gaza), l’Arcivescovo Giovanni Checchinato, il prof. Walter Greco, l’attivista Enzo Infatino e altri testimoni discuteranno di diritti, conflitti e speranze, moderata da Mimmo Talarico. A seguire, concerto del Moussa Ndao Ensemble e stand solidali delle associazioni del territorio.
L’8 luglio sarà la volta del cinema con la proiezione all’aperto del docufilm One More Jump, che racconta la storia di due giovani parkouristi a Gaza. Dopo la visione, un momento di confronto aperto.
Si chiude il 9 luglio con attività per bambini e famiglie: un laboratorio sullo sport al mattino come rivincita e riscatto sociale a cura di Gaza Parkour e Boxe Popolare Cosenza e, nel pomeriggio, un laboratorio creativo sulla pace con l’artista Waweru Joseph Weche. La giornata si concluderà con un momento conviviale aperto a tutta la comunità, organizzato proprio dalla comunità cerisanese e dai beneficiari dei progetti di accoglienza.
Tre giorni per Gaza, tre giorni per ricordare che l’umanità non ha confini. Un’occasione per ricordare, ascoltare, costruire e soprattutto non voltarsi dall’altra parte. Perché nessuno è straniero quando la memoria è viva, la pace un obiettivo comune e l’umanità un valore che ci unisce.