Domani, 25 gennaio, alle ore 17, sul Terrazzo Pellegrini di Cosenza verrà presentato il libro-intervista a Salvatore Lo Giudice curato da Francesco Kostner L’ultimo comunista. Enzo Lo Giudice. Politica, Diritto, Libertà. Sono previsti i saluti di Ornella Nucci, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Cosenza, di Roberto Le Pera, Presidente della Camera Penale, e del Sindaco di Cosenza Franz Caruso. Interverranno l’avvocato Franco Sammarco, il docente di Proceduta penale all’Università della Calabria Alessandro Diddi e il Presidente della Camera Penale di Paola Giuseppe Bruno.
L’ultimo comunista. Enzo Lo Giudice. Politica, Diritto, Libertà offre un profilo a tutto tondo di Enzo Lo Giudice, illustre cittadino di Paola scomparso dieci anni fa e assurto agli onori della cronaca nazionale, a partire dagli anni ’60 del secolo scorso, prima per l’inesauribile impegno a favore dei più deboli, che lo vide tra i fondatori dell’Unione dei Comunisti italiani, poi come penalista di grido nei tribunali di tutta Italia, difensore, tra l’altro, di Bettino Craxi durante “Mani pulite”. Argomento, quest’ultimo, al quale viene dedicata la parte più forte e dirompente della coinvolgente narrazione che Lo Giudice, figlio di Enzo, affida a Francesco Kostner. Affermazioni destinate a fare rumore (“La latitanza di Craxi fu diciamo così, procurata, anzi in qualche modo provocata… Craxi non evase ad Hammamet… E sostenerlo è tutt’altro che stravagante…”), benchè frutto dell’esperienza sul campo dell’autore al fianco del padre, sia perché in contrasto rispetto a quanto sostenuto dai magistrati milanesi di “Mani Pulite” e da ampi settori politici e dell’informazione nazionale, sia in relazione ad altre ricostruzioni di quella vicenda storica e del leader socialista uscite in questi giorni, in occasione del venticinquennale dalla morte di Bettino Craxi.
Ci sarà da discutere, dunque, sul percorso politico e forense di Enzo Lo Giudice. Prima socialista, poi, ostile al centrosinistra, approdato nel Psiup, quindi tra i maggiori esponenti di uno dei gruppi più originali della sinistra extraparlamentare, protagonista a Paola e sul tirreno cosentino di clamorose proteste (dall’occupazione delle case popolari, da tempo ultimate, ma mai assegnate, alle accuse per i ritardi nella realizzazione dell’ospedale).
A partire dagli anni ’70 inizia, invece, il percorso di Lo Giudice nell’Olimpo dell’avvocatura italiana. Una lunga e prestigiosa esperienza nelle aule dei tribunali fino a Tangentopoli, quando durante la difesa di Bettino Craxi mise in luce una preparazione tecnico-processuale senza pari, distinguendosi per una coraggiosa battaglia contro gli “usi” e gli “abusi” dell’azione giudiziaria italiana in quel periodo. Il libro si fa apprezzare non solo per il distacco emotivo che Salvatore Lo Giudice mantiene rispetto alla figura del padre, ma anche per la rivelazione di alcuni passaggi inediti della vicenda di “Mani pulite” e di “verità”, da lui ben conosciuti per esserne stato diretto testimone, che finora non hanno trovato spazio nella narrazione di quella fase storica.