«Un viaggio della memoria è un viaggio denso, di impressioni, informazioni, luoghi e persone. È un percorso dentro una storia dove nessun argomento viene dato per scontato». Giunge alla terza edizione, “La città dei luoghi. Il Festival delle Appartenenze” – 2 e 3 settembre, Torre Sant’Angelo – sotto la solida direzione artistica di Peppe Voltarelli. Nato dal desiderio di celebrare le lingue e i suoni delle comunità nella loro espressione più autentica il festival quest’anno avrà come filo rosso due parole chiave: “viaggio” e “memoria”. Il viaggio inteso come attraversamento di luoghi, epoche e culture, portatore di trasformazioni sociali e politiche inevitabili ma anche il cammino che ognuno di noi compie attraverso il suo percorso di vita quotidiano. Una agenda di sentimenti, gesti e passioni. La seconda parola è “memoria” il ricordo che segna il nostro pensiero e lo guida ma si fa anche monito e dovere di cittadinanza, appartenenza, appunto specie nella nostra esperienza di città nuova, dove l’arte, la lingua e la musica sono strumenti fondamentali per l’unità e la condivisione culturale.
In viaggio verso trasformazioni sociali e politiche insieme nel cammino quotidiano agenda di sentimenti gesti e passioni. La memoria è il ricordo che segna il nostro pensiero e lo guida ma si fa anche monito e dovere di cittadinanza/appartenenza appunto. L’evento prosegue nella scia del suo ambizioso cammino nel mai sopito intento di raccontare la grande ricchezza della provincia italiana, attraversata da saperi ed esperienze che, per la ineguagliabile bellezza e profondità del sentire, hanno raggiunto anche una consacrazione internazionale: una dimensione “glocale” dove il richiamo al proprio campanile è garanzia di apertura al confronto e mai segnale di chiusura verso l’altro.
La rassegna – riconfermata nella sua terza edizione dal sindaco Flavio Stasi, dall’assessore alla Cultura, Alessia Alboresi e con la direzione artistica di Peppe Voltarelli – si muove sul piano dell’affermazione della propria identità per addizione, una somma di più cose – cibo, tradizione, usanze, musica, cultura – un plus, una pratica che non prevede alcuna sottrazione. Idea sottesa che regge anche l’impianto di fusione dei comuni di Corigliano Calabro e Rossano.
Gli artisti chiamati a raccontare quest’anno le loro memorie di viaggio sono il giornalista e scrittore Paolo Talanca, attraverso una approfondita narrazione su Fabrizio De Andrè completata dalle canzoni dell’artista napoletano Giovanni Block, espressione raffinata di un cantautorato sempre attento alla poesia e ai temi sociali.
Ci sarà la cantautrice romana Ilaria Pilar Patassini con il suo spettacolo “Terra senza terra” che consolida anche in questo nuovo lavoro il sodalizio con il chitarrista arrangiatore e produttore artistico Federico Ferrandina.
Peppe Voltarelli in concerto con il suo ultimo lavoro, secondo alle targhe Tenco, “La grande corsa verso Lupionópolis” registrato in America prodotto da Simone Giuliani.
Il celebre jazzista napoletano Daniele Sepe con il suo spettacolo dedicato all’artista cileno Victor Jara chiuderà il festival con un grande ponte culturale libertario tra il mediterraneo e il Sud America.
Ospiti del festival con le loro incursioni poetiche e musicali il poeta milanese Vincenzo Costantino Cinaski animatore delle notti letterarie milanesi degli ultimi decenni e Roberta Carrieri straordinaria performer cantante e attrice pugliese adesso che adesso fa base ad Atene.