“Non possiamo pensare di rispondere ai bisogni dei territori con un welfare di tipo tradizionale. Non ho mai pensato alle politiche sociali solo come forma di assistenza, fine a se stessa. Dobbiamo garantire i servizi per tutti. Welfare non può significare solo disagio. Anche perché la Pandemia ha messo in difficoltà tutti, oltre il perimetro del disagio classico al quale eravamo abituati. Penso ad esempio alle donne lavoratrici ed alla loro difficoltà di essere al tempo stesso mogli e madri, alla sempre più complessa genitorialità in presenza di padre e madre che lavorano e, quindi, alla crescente denatalità che distingue il nostro Paese e purtroppo la nostra regione che deve recuperare ritardi non solo infrastrutturali ma anche culturali”.
Sono stati, questi, alcuni dei punti chiave ribaditi nel corso del suo articolato intervento dall’assessore alle politiche sociali della Regione Calabria, Tilde Minasi, ospite e protagonista nel pomeriggio di ieri (lunedì 23 maggio) a Corigliano-Rossano del primo forum con la rete associativa territoriale, dal titolo Mappare i bisogni sociali per lo sviluppo solidale dei territori.
Il Fondo Sociale – ha continuato l’assessore Minasi – non viene oggi diviso sulla base della popolazione, ma tenendo conto delle strutture censite sul territorio. Ecco perché, a prescindere dal fatto se riusciremo a portare a termine o meno la Riforma su cui siamo impegnati, esso andrà ripartito su base demografica. Perché a noi interessa un welfare più equo ed anche attraverso le risorse importanti del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) dobbiamo andare sempre di più verso una de-istituzionalizzazione della capacità di risposta a tutti i bisogni sociali.
Promosso ed organizzato dall’associazione europea Otto Torri sullo Jonio nel quadro delle iniziative per il suo 25esimo anniversario, in partnership con il Forum del Terzo Settore Ionio Pollino ed il Movimento per la Vita, patrocinato dell’Amministrazione Comunale di Corigliano-Rossano, l’evento ospitato nella Sala Rossa di Palazzo San Bernardino, nel Centro Storico di Rossano, ha fatto registrare una importante partecipazione con numerosi interventi, rilievi e proposte dal pubblico.
Sottolineando l’interlocuzione costante con l’assessore regionale Minasi (la quale nel corso della stessa giornata di ieri si è prima recata alla Casa di Reclusione e poi ha incontrato il Sindaco Flavio Stasi in Comune), aprendo gli interventi coordinati dal direttore di Otto Torri Lenin Montesanto, l’assessore alla politiche sociali del Comune di Corigliano-Rossano, Alessia Alboresi ha insistito sull’importanza di mappare i bisogni sociali, profilando – ha precisato – risposte e soluzioni rispetto ai beneficiati finali, senza considerare ad esempio i piani di zona come dei testi sacri, ma come strumenti discutibili e sempre migliorabili, privilegiando il dialogo con tutti gli attori territoriali.
Apprezzamento per l’approccio concreto, inclusivo e risolutivo dell’assessore Minasi ha espresso anche l’assessore provinciale di Cosenza Adele Olivo che portando il saluto della Presidente della Provincia di Cosenza Rosaria Succurro ha ribadito la massima disponibilità a contribuire insieme a tutta la rete delle associazioni ed alla Regione Calabria a dare concretezza e restituire valore autentico all’obiettivo ultimo – ha scandito – di non lasciare indietro nessuno, nella realtà delle emergenze e dei disagi sociali quotidiani e che spesso sfuggono piani e strumenti normativi, soprattutto post Covid.
Tra i diversi contributi anche quello del Presidente della Rete delle Terme Storiche di Calabria Mimmo Lione, della rappresentante del Movimento per la Vita Margherita Carignola, del vice segretario nazionale della Federazione Nazionale Agricoltura Mario Smurra e quello di Ranieri Filipelli, portavoce del Forum Territoriale Ionio Pollino che ha evidenziato le difficoltà che stanno vivendo tutti gli enti del Terzo Settore che erogano servizi per conto dei comuni ricadenti negli Ambiti Sociali Territoriali a causa – ha spiegato – del passaggio delle competenze dalla Regione ai comuni capo ambito.
Filippelli ha chiesto l’istituzione di un Ufficio di Piano che operi esclusivamente sull’organizzazione dei servizi integrati socio sanitari.
Che si lavori – ha sottolineato – per fare una programmazione reale della integrazione socio sanitaria obbligando le aziende sanitarie provinciali a finanziare le misure di propria competenza anche alla luce dei nuovi finanziamenti dedicati alle regioni del sud per garantire una buona sanità ai cittadini meno abbienti a valere sulle misure del PNRR.
Presenti all’incontro diverse comunità di anziani ed associazioni impegnate ed operanti nel sociale, tra le quali la Comunità per Anziani San Benigno, l’Auser, la Cooperativa I Figli della Luna e i ragazzi dell’associazione Gocce nel Deserto i quali hanno omaggiato l’assessore regionale Misasi di uno speciale cadeau da loro realizzato.