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Giornata delle donne e delle ragazze nella scienza: il Sorptimist di Catanzaro e l’Università incontrano gli studenti delle scuole superiori

La ricerca scientifica è anche donna. E’ il forte messaggio scaturito dall’interessante e stimolante incontro promosso, in occasione della Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza, dal Soroptimist di Catanzaro, presieduto da Elisabetta Vigliante, in collaborazione con la Scuola di Alta Formazione dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, diretta da Stefano Alcaro.
L’appuntamento, svoltosi al Complesso Monumentale del San Giovanni ha coinvolto alcuni studenti del Liceo Classico “P. Galluppi” che frequentano i PCTO “Legalità e mondo delle professioni” (tutor professoressa Pompea Zampetti); “Stem 4 future” (tutor professor Fabrizio Celia); “Biologia con curvatura biomedica” (tutor professoressa Clorinda Giulia Colao).
“Questa giornata – ha evidenziato la presidente Vigliante – è finalizzata a riconoscere il ruolo fondamentale che le donne e le ragazze svolgono nel campo delle scienze e della tecnologia, a promuovere un equo accesso ed una piena partecipazione agli ambiti scientifici e a favorire il raggiungimento della parità e dell’inclusività di genere. La ricorrenza dell’11 febbraio nasce dalla consapevolezza del significativo e persistente divario di genere che caratterizza la partecipazione femminile nelle cosiddette materie STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica). Grazie a questa iniziativa abbiamo voluto far comunicare gli studenti delle istituti superiori con il mondo dell’università, perché i cambiamenti di mentalità, quelli che maggiormente incidono sulla realtà sociale, partono dalle aule scolastiche. Ringrazio il professor Stefano Alcaro per l’opportunità che ci ha offerto di incontrare e confrontarci con due donne eccezionali che hanno fatto dell’amore per la scienza la loro ragione di vita.”
Maria Laura Bolognesi, professoressa ordinaria di Chimica Farmaceutica all’Università Alma Mater di Bologna e presidente della Divisione di Chimica Farmaceutica della SCI, ha raccontato una parte del suo percorso: nata a Teramo, le scuole superiori al liceo classico, l’insegnante di matematica e fisica che l’ha ispirata, gli studi scientifici all’università di Bologna e le esperienze importanti all’estero. “C’è ancora bisogno di parlare di donne nella scienza come punto interrogativo? Si – ha dichiarato Bolognesi – Myanmar è lo Stato che ha più donne nella scienza, anche il Venezuela e l’Azerbaigian. Sono paesi che consideriamo meno sviluppati e danno, invece, più possibilità di accesso alle figure femminili. In Europa, la prima è la Lettonia. Fino ad oggi il Premio Nobel è stato assegnato solo a 61 donne. Il numero delle Nobel scende a 25 se consideriamo le studiose che lo hanno ottenuto nelle discipline scientifiche, economia compresa. Arrivare in alto: è quello su cui dobbiamo combattere. C’è una grande disparità di genere in questo ambito, soprattutto nelle posizioni apicali. In Italia, solo il 20% delle donne donne ha ruoli di responsabilità nella scienza. Per farcela come donne dobbiamo supportarci, essere più unite, lavorare con impegno, dedizione e onestà. Se raggiungiamo la gender equality la nostra società sarà migliore.”
Giulia Panzarella, diplomata al Liceo Classico P. Galluppi, laureata in Farmacia e dottoranda di ricerca in Scienze della Vita all’UMG, si è collegata dall’Università di Bonn (Germania) dove sta svolgendo come borsista DAAD parte del suo percorso formativo. Panzarella ha descritto le sue esperienze, in particolare quelle Erasmus che l’hanno portata ad occuparsi di Intelligenza Artificiale applicata alle Scienze della Vita. “La scuola riveste un compito educativo fondamentale – ha evidenziato – e deve aiutare i ragazzi a comprendere le loro passioni, intenzioni e, quindi, proiettarli per il futuro. Occorre evitare “l’effetto Matilda”, il pregiudizio che nega il riconoscimento del lavoro delle donne. Per far ciò bisogna credere nelle collaborazioni e cercare sempre nuovi stimoli culturali e comunicativi.”
Stefania Muzzi, segretaria e presidente incoming del Soroptimist di Catanzaro si è soffermata sul futuro delle professioni per chi sceglie le materie STEM: “Sono basilari gli input che vengono dati ai ragazzi durante il loro percorso scolastico. Spesso le materie scientifiche vengono fatte recepire alquanto ostiche. Occorrerebbe, invece, un approccio più friendly, a partire dalle scuole medie, per appassionare gli studenti e far comprendere loro lo straordinario potenziale di queste discipline che assicurano un futuro professionale. Grazie alle attività di ricerca e sviluppo portata avanti da chimici, biologi, fisici, matematici, ogni anno vengono registrati nuovi brevetti che permettono all’industria di realizzare tecnologie e applicazioni che hanno un impatto sulla vita, la salute e l’ambiente. C’è un’elevata richiesta di chimici, biologi ed esperti in scienze della vita. La maggior parte de paesi, purtroppo, non ha raggiunto la parità di genere nelle STEM e, secondo i dati della Banca Mondiale, l’economia globale trae dalla bassa partecipazione femminile al mercato del lavoro uno svantaggio pari a circa 160 miliardi di dollari. “
La past president del Soroptimist di Catanzaro, Adele Manno, è intervenuta partendo dal messaggio che Chiara Ferragni ha portato sul palco di Sanremo, “Pensati libera”: “Due parole molto semplici ma che racchiudono in sé l’importanza di non avere confini e credere in se stessi. Occorre sconfiggere gli stereotipi di genere e superare quei pregiudizi culturali che spesso allontanano le ragazze dagli studi scientifici. Il Soroptimist c’è per essere al fianco delle donne e sostenerle nel loro cammino”.
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