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Autonomia differenziata, Bevacqua contro Occhiuto: “Calabria e Mezzogiorno rischiano di essere affossati da proposta di legge divisiva”

L’apertura dei lavori in Consiglio Regionale avvenuta ieri ha visto proseguire in maniera sempre più accesa la discussione e il dibattito intorno all’Autonomia differenziata così come predisposta e descritta dal ddl Calderoli.

Da una parte, il rischio paventato da molti di contribuire ad un’ulteriore spaccatura del paese, con un incremento delle differenze e del gap fra nord e sud Italia. Dall’altra parte, secondo altri, un’opportunità che non necessariamente penalizzerebbe la Regione.

Eppure, nonostante i pro e i contro, ciò che più di tutto è emerso ieri in Consiglio Regionale è stata la delusione cocente registrata nei confronti del voto favorevole di Roberto Occhiuto al ddl Calderoli. Un voto favorevole che molti non si aspettavano. Tra questi sicuramente si può contare il capogruppo del Pd alla Regione, Domenico Bevacqua.

“Il presidente Occhiuto, al termine del dibattito in Consiglio regionale da noi richiesto, ha giustificato il suo voto favorevole per l’autonomia differenziata in Conferenza Stato-Regioni in maniera davvero particolare. Praticamente Occhiuto ha affermato che si tratterebbe di uno scherzo, perché in realtà non ci sarebbero le risorse per realizzarla. Adesso il presidente Occhiuto deve soltanto dirlo a Calderoli”. Ha affermato Bevacqua.

“È chiaro a tutti – ha aggiunto il capogruppo – che la proposta Calderoli è divisiva, rischia di aumentare le distanze tra Nord e Sud del Paese e sicuramente non può rappresentare una priorità per l’agenda politica nazionale. Ci sono ben altre emergenze da affrontare in Italia e in Calabria, a cominciare dall’utilizzo delle risorse del Pnrr, ultima occasione che abbiamo per dare una speranza di sviluppo al Sud e migliorare servizi essenziali come sanità, istruzione e trasporti.”

E ancora: “Su questi temi dovrebbe essere concentrata la politica e su questo dovremmo unire le nostre forze. Attualmente un cittadino del Nord costa allo Stato 17mila euro all’anno, in termini di spesa pubblica per servizi, mentre un cittadino del Sud13mila euro. Soltanto per riequilibrare la spesa pubblica nazionale servirebbero 78 miliardi di euro. Altro che autonomia differenziata”.

“Occhiuto, se davvero vuole tutelare gli interessi e i diritti della Regione che governa – sostiene Bevacqua – deve impegnarsi per trovare una soluzione di mediazione tra le esigenze della Calabria e la volontà del governo nazionale. Non possiamo certo permettere che le deleghe, o ancor peggio le risorse, siano stabilite tramite una trattativa privata tra governo e le Regioni, con il Parlamento a fare da spettatore o, al massimo, ad esprimere semplici pareri. Trattandosi di una proposta indifendibile in Calabria, il presidente Occhiuto, che pure l’ha votata, ha provato ieri a depotenziarne l’impatto mediatico. Francamente, ci attendevamo motivazioni più convincenti a sostegno della sua posizione politica e una difesa dei diritti della Calabra e delle Regioni meridionali, all’interno delle quali cresce lo stato di tensione attorno a quella che viene vista come un’ennesima penalizzazione”.

“In ogni caso – sottolinea il capogruppo del Pd alla Regione – noi continueremo a opporci a questo scempio legislativo e sociale in tutte le sedi per evitare ripercussioni gravissime sulla vita dei cittadini e delle famiglie del Sud. E non pensiamo proprio che il ministro Calderoli e la Lega stiano scherzando”.

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