Il Comune di Marcellinara, che si trova al centro dell’Istmo di Catanzaro, il punto più stretto d’Italia, sta preparando il dossier per la candidatura da presentare al Ministero della Cultura. Lo rende noto il sindaco Vittorio Scerbo.
Marcellinara, il cui territorio è attraversato dalla gola omonima, punto piu’ basso e profondo dell’Appennino, posto alla medesima distanza dal Mar Ionio e Mar Tirreno, sta lavorando al dossier per la candidatura da presentare al Ministero della Cultura, che promuove annualmente l’assegnazione del titolo. “E’ una sfida, e le azioni assunte in campo culturale dall’amministrazione comunale negli ultimi anni ne sono una concreta dimostrazione – dice Scerbo – Vogliamo proporre un’idea nuova, che parta dal basso e dal piccolo, per dare slancio a tutto un territorio ricco di storia, cultura, tradizioni, leggende, che rappresenta, anche geograficamente, una particolarita’ nel contesto nazionale. Sarebbe l’occasione giusta di riscatto per un terra che vuole mostrare il proprio volto migliore. Da qui – ha proseguito Scerbo – e’ passata la storia, a partire dalle antichi radici legate al popolo degli Enotri e di Re Italo, il nucleo fondante della cosiddetta Prima Italia. Per arrivare all’alba dell’eta’ contemporanea con l’esercito napoleonico che la rese protagonista e vittima dell’eccidio del 4 luglio 1806, episodio che rivive tutti gli anni con la rievocazione storica patrocinata dal Comune e finanziata dallo stesso Ministero della Cultura”.
“Se poi pensiamo – prosegue il sindaco Vittorio Scerbo – che Marcellinara gode di una notorietà grazie al suo ‘Campanile’, assurto a simbolo universale grazie al concetto antropologico coniato da Ernesto De Martino, come centro di riferimento del rapporto tra spazio e luogo dell’anima. Anche la Nasa ha analizzato tale aspetto proprio per alcune condizioni psicologiche e comportamentali degli astronauti durante le esplorazioni spaziali che, nell’allontanarsi nell’abisso siderale perdendo prima lo sguardo sulle loro città, poi sulla loro nazione, riconoscevano, nell’intero pianeta terra, il loro punto di riferimento e luogo comune di appartenenza dell’intero genere umano. L’auspicio – conclude Scerbo – è raccogliere in partenariato le altre realtà territoriali per proporsi come luogo innovativo di proposta culturale che dia valore esperienziale e competitività alle comunita’ locali ed alle bellezze artistiche, paesaggistiche e peculiarita’ enogastronomiche presenti”.
La Capitale italiana della cultura è stata istituita nel 2014. Il titolo viene conferito annualmente a una città dal Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro della Cultura. La città vincitrice riceve un milione di euro per la realizzazione del progetto, e, per il periodo di un anno, ha la possibilità di mettere in mostra la sua vita e il suo sviluppo culturale. (AGI)