Nuovi dettagli emergono sull’inchiesta che vede coinvolto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, già al centro di un’indagine per corruzione. Secondo quanto emerge dagli ultimi atti della Procura di Catanzaro, i magistrati stanno ora approfondendo anche l’ipotesi di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Nel mirino degli investigatori, coordinati dal procuratore capo Nicola Gratteri, vi è la gestione della società agricola “Tenuta del Castello Srl”, fondata nel 2019. Fino al 2022, tra i soci risultavano lo stesso Occhiuto, Paolo Posteraro (ex socio e uomo vicino al vicesegretario di Forza Italia) e una terza persona non ancora resa nota.
Il provvedimento di perquisizione e sequestro, notificato a Posteraro lo scorso venerdì, fa esplicito riferimento a un finanziamento europeo di 58mila euro concesso nell’ambito del progetto comunitario “Trace Windu”. Stando a quanto indicato dai magistrati, queste risorse pubbliche sarebbero state incamerate dalla società, ma non sarebbero mai state effettivamente utilizzate per gli scopi previsti né risultano più disponibili nelle casse societarie.
Le indagini condotte dalla Guardia di Finanza avrebbero rivelato che, in un arco temporale di appena 42 giorni, tra marzo e aprile del 2022, l’intera somma della prima tranche del finanziamento sarebbe stata prelevata dall’amministratore dell’epoca, ovvero Paolo Posteraro. Le somme, invece di essere destinate al progetto europeo, sarebbero state indirizzate ad altre finalità, tra cui bonifici verso società private e persone fisiche.
In particolare, le movimentazioni evidenziate dagli inquirenti indicano trasferimenti per: 10mila euro alla Fpa Retail Srl, 4mila euro alla Ytam Srl, 12mila euro allo stesso Posteraro, 12mila euro a Roberto Occhiuto e 2.080 euro a Valentina Cavaliere. Secondo la Procura, questi elementi fanno emergere l’ipotesi di una possibile malversazione ai danni dello Stato e, in assenza dei requisiti necessari per accedere al finanziamento, anche quella di truffa aggravata.
Ma l’inchiesta non si limita alla vicenda della società agricola. Gli investigatori stanno passando al setaccio anche gli incarichi professionali ottenuti da Paolo Posteraro tra il 2017 e il 2024. In questo periodo, l’ex socio di Occhiuto avrebbe ricevuto affidamenti per un valore complessivo di oltre 554mila euro. Le nomine, secondo quanto riportato nei documenti ufficiali, sarebbero state conferite da soggetti pubblici in qualche modo legati, direttamente o indirettamente, al presidente della Regione. Gli inquirenti ipotizzano quindi un sistema di relazioni personali e favoritismi che avrebbe garantito a Posteraro incarichi pubblici remunerativi, sollevando ulteriori interrogativi su possibili meccanismi clientelari.
La Procura di Catanzaro sembra intenzionata a ricostruire nel dettaglio la rete di rapporti, movimenti finanziari e decisioni amministrative che hanno interessato la società e gli attori coinvolti.