Con una conversazione del Dott. Fabio Arichetta, Deputato di Storia Patria per la Calabria sul tema “I Fratelli Plutino e la Rivoluzione nazionale del 1860” e di Giuseppe Diaco, cultore di storia e collezionista, sul tema “Reggio Calabria. Da una dinastia all’altra. Da Piazza dei Gigli a Piazza Vittorio Emanuele II” che si terranno giovedì 29 maggio presso la Sala Giuffrè della Biblioteca “Pietro De Nava” alle ore 17,00 si conclude il primo ciclo di incontri organizzato dalla Associazione Culturale Anassilaos, congiuntamente con la stessa Biblioteca, nell’ambito della Primavera Reggina promossa dal Comune di Reggio Calabria, avente per tema generale “Rivoluzione e Controrivoluzione nel Mezzogiorno d’Italia e in Calabria dal 1799 al 1860”. Dopo l’attenta e acuta analisi sul fallimento della Rivoluzione del 1799 e sul cardinale Ruffo (Prof. Caridi), la riflessione del Prof. Romeo sulla crisi dei valori risorgimentali all’indomani dell’Unità e la disamina puntuale dei fatti rivoluzionari del 1848 in Calabria da parte del Dott. Buttiglione, l’ultimo incontro ci avvicina alla città di Reggio Calabria coinvolta nelle vicende risorgimentali sia nel 1847 che nel 1860 con lo sbarco di Garibaldi e la Battaglia vittoriosa di Piazza Duomo che consentì al Generale di avanzare trionfalmente verso Napoli. A rendere possibile a Reggio Calabria il successo di Garibaldi l’impegno di taluni patrioti tra i quali, tema della conversazione del giovane studioso reggino, le figure dei Fratelli Plutino, di Agostino e soprattutto di Antonino, fondamentali per meglio comprendere le modalità con le quali la città di Reggio Calabria ha preso parte ai moti risorgimentali e, più tardi, al processo di unificazione del Paese. Legata al tema principale la conversazione di Giuseppe Diaco su quella Piazza Vittorio Emanuele II, che i Reggini chiamano Piazza Italia per la statua che vi si trova, opera di Rocco Larussa (Villa San Giovanni, 25 settembre 1825 – Roma, 16 ottobre 1894), da sempre centro politico, amministrativo e culturale della Città di Reggio come peraltro dimostrato dagli scavi che hanno rivelato una continuità stratigrafica che parte dalla Reggio greca e giunge al 1800. Una piazza che ha cambiato, al pari della via sulla quale insiste, più volte il suo nome a seconda dei mutamenti politici e dinastici e che ha visto sorgere la statua dell’Italia Unita laddove un tempo, fino al 1860, si ergeva quella di Ferdinando di Borbone eretta nel 1828 che, nonostante tutti gli studi, conserva ancora un mistero irrisolto.
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“I Fratelli Plutino e la Rivoluzione nazionale del 1860”: il 29 maggio conversazione a Reggio Calabria
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