Grande festa a Roma per i calabresi residenti nella capitale: presso il Casale del Parco si è tenuto un importante incontro su “Sua Maestà U Porc”. L’Accademia Calabra ha voluto ricordare una delle più importanti tradizioni che uniscono sia lo spirito che il gusto del buon cibo. In tutta Italia si celebra la “Festa del Maiale” ed in modo particolare in terra di Calabria. L’inverno è la stagione in cui tradizionalmente i norcini davano inizio alla sua macellazione per procurarsi i prodotti derivati. Evento rituale e mitico nella vita contadina, ancora oggi si celebra con feste e sagre dedicate. Momenti adatti a gustare i prodotti locali come salsicce, salami, cotechini, prosciutti e carni da cucinare. La manifestazione d’interesse richiama un vasto pubblico di soci ed amici con lo scopo di rivalutare una importante tradizione calabrese e di consentire a tutti di gustare un cibo di elevata gustosità. Ebbene, a Roma, dinnanzi ad oltre 110 persone si è consumato il rito antico e magico. Con la presenza di esperti e produttori locali è stato offerto ai tanti partecipanti il meglio della gastronomia calabrese: dalle melanzane ai pomodori secchi, produzione Romeo, dai salumi ai diversi formaggi tipici, dalle mozzarelline e ricotta alle olive, dalle bruschette alla ‘nduja a quelle con le cotiche, gelatina, produzione Callà, e, ancora, la tipica pasta calabrese “Fileja”, produzione Colacchio, con il sugo di maiale e le parti gustose di grasso e magro. E poi la tipica “cardara”, realizzata sul posto dalla macelleria “Il Sapore a Casa Tua”, con frittole e gamboni, con il successivo assaggio della grigliata mista di costolette e salsicce. Cibo fortemente gustoso, sia perché si è utilizzato il famoso “maialino nero d’Aspromonte” e sia, perché, il tutto è stato portato dalla Calabria, con scelte mirate, con l’assistenza di cuochi e macellai esperti. Il tutto bagnato da un tipico e interessante rosso calabrese e da agrumi locali, prodotti dalla azienda Spagnolo. Infine, il noto amaro del Capo, grappa e bergamotto, della nota distilleria Caffo. Infine, poi, la festa si è chiusa con i cannoli fatti al momento, torte e pasticcini secchi, provenienti dalla Dolciaria Garruzzo. Un alternarsi di profumi e gusti che solo con i prodotti tipici selezionati si possono sentire e gustare. Una grande festa di amicizia e di allegria. Ma, non è finita qui! Il mitico Gigi Miseferi, pur essendo un vegano, ha voluto partecipare alla manifestazione allietando i presenti sia con duetti e musica e sia con gli aneddoti sulla tipicità caratteriale dei calabresi. Un ritrovarsi a Roma e ritrovare il calore di casa e i profumi di una Calabria che non può dimenticare i momenti antichi e le tradizioni che non possono che inorgoglire chi è dovuto andare via dalla terra di origine per poter raggiungere risultati importanti e che consentono a tutti loro di essere presenti e ricoprire cariche di rilievo in tutto il mondo. Un forte ringraziamento a Giuseppe Gullì e Vincenzo Virgiglio per la loro affettuosa e brillante collaborazione, che ha consentito lo svolgimento della manifestazione. Ecco, l’Accademia Calabra, nel ricordare le proprie origini tende a mettere in rete tutti per cercare di sostenere una crescita culturale, sociale, economia e occupazione dei calabresi.
Calabresi in festa a Roma con “Sua Maestà U Porc”
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